“Ma ho il sospetto costante che tenere viva, a mo’ di chiacchiericcio salottiero, la pars destruens delle cose sia un’attività facilona e redditizia. Si rischia anche di passare per intellettuali inesorabili e spregiudicati. A me questo ruolo non è mai piaciuto. Ho sempre frequentato un piccolo, pudico pensiero: che a vedere il male dovunque si rischia di diventare davvero qualcosa che ha a che fare col male, o quantomeno di diventare, agli occhi di noi stessi, inospitali. Insomma, mi sono accanito giorno e notte a fare film non per puntare facilmente il dito contro ciò che non va, ma l’ho fatto per cercare la bellezza e il sentimento dappertutto. Anche nelle cose che, nell’opinione dominante, non vanno bene”.
Questa l’introduzione con cui Paolo Sorrentino apre la raccolta di foto tratte dentro e fuori dal set, del film che ha vinto il Golden Globe come miglior film straniero.
In questa prefazione Paolo Sorrentino spiega la scelta del titolo, e non si lascia sfuggire l’occasione per focalizzare l’attenzione sulla sua amata Roma.
“La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, infatti, proprio perché le radici sono importanti è un ritorno alle origini identificato nella storia di Jep Gambardella, questo assurdo personaggio catapultato in una Roma decadente e frivola.
È in momenti come questo che si cerca conforto nella bellezza autentica, quella che non passa mai.
La grande bellezza, infatti, è testimone di fatti attuali immersi nel fascino del passato e aventi come sfondo la magia della nostra Capitale.
Nominato tra i film che il due marzo saranno candidati al premio Oscar come migliore film straniero nel frattempo è possibile ripercorrere le immagini più belle del film nel libro edizione Feltrinelli “La grande bellezza – Diario del film” attraverso le fotografie del maestro Gianni Fiorito.