Il basket italiano versa da anni in perenne affanno, e la situazione negativa coinvolge tanto le categorie superiori che quelle inferiori. Alcune società gloriose sono scomparse, altre hanno dovuto ridimensionare le proprie spese, molte piccole realtà di provincia non ci sono più. La Fip è spesso al centro dell’attenzione, a causa di una gestione che non ha portato risultati validi.
Uno dei problemi fondamentali riguarda i pochi giocatori provenienti dal settore giovanile, di rado si è dibattuto dei tecnici che dovrebbero formare i giovani e della loro situazione. Ma la polemica lettera di un tesserato Fip, arrivata al blog di Raffaele Baldini (giornalista triestino esperto di pallacanestro) ha sollevato il velo su alcune importanti questioni che riguardano la situazione degli allenatori di base e la loro qualifica di istruttori giovanili.
“Gentili Signori, apprendo dal sito della fip che verranno organizzati nelle varie sedi regionali (quali?) gli esami per il conseguimento della qualifica di Istruttori Giovanili per gli Allenatori di Base (qualifica di Allievo Allenatore conseguita prima del 2011). Ora, aldilà del fatto che nessuno di voi ha mai risposto alla mia e-mail in cui chiedevo una spiegazione di come mai un allenatore di base come il sottoscritto, che ha conseguito la qualifica nel 1996 (esame sostenuto con Furio Steffè, il cui curriculum è ben conosciuto) ed ha già allenato categorie giovanili d’eccellenza si veda demansionato con effetto retroattivo e debba nuovamente sostenere un esame per un’abilitazione che aveva già conseguito, mentre ai nuovi Allenatori di Base venga concessa un’abilitazione temporanea della durata di due anni, devo ora constatare un ulteriore sopruso, e cioè, come moda ormai consolidata in Italia, quella di dover corrispondere una tassa d’iscrizione prima di poter conoscere data e sede dell’esame.
Non so se sto vivendo in un mondo di marziani o se il marziano sono io, sta di fatto che il buon senso dovrebbe farvi capire che la maggior parte di questa categoria di allenatori, allenatori che hanno conseguito un’esperienza decennale sul campo dedicando ore e passione spesso gratuitamente, seguendo anche i corsi di aggiornamento organizzati dalla federazione, sono persone che LAVORANO, che hanno famiglia e che quindi hanno bisogno di programmare con anticipo un evento del genere. Ma a voi che ve ne frega? Intanto incassate i 52 euro, e poi chi riuscirà a ritagliarsi il tempo per effettuare un esame che in un qualsiasi altro paese democratico non avrebbe senso di esistere, bene, per gli altri pazienza. E dall’alto della vostra arroganza non vi degnate di rispondere. E SUL SITO FATE BENE ATTENZIONE A NON PUBBLICARE I CONTATTI DEI VARI RESPONSABILI, proprio come avviene ormai per tutte le aziende che non vogliono aver a che fare direttamente con i propri clienti per non dover rispondere con responsabilità e chiarezza alle possibili problematiche che possono scaturire di volta in volta per possibili errori umani. Ma per voi l’errore non esiste.
Siete i tenutari del sapere cestistico e in maniera dittatoriale imponete le vostre regole. Nei tortuosi meandri della burocrazia italiana speravo che almeno lo sport potesse essere scevro da cavilli e regolamenti contro il buon senso come in questo caso. Constato con rammarico, ed a dire la verità anche con la rabbia di chi si sente vittima di un sopruso, che l’esperienza decennale, la partecipazione a decine di corsi PAO ed i risultati raccolti non hanno alcun significato ai fini della qualifica e della maturazione professionale. Chissà se stavolta qualcuno avrà la voglia di rispondere ad uno che, tutto sommato, paga annualmente la quota per il tesseramento FIP e quindi contribuisce a mandar avanti la baracca? Sono stanco di vivere in un paese dove si deve pagare per non ricevere nulla in cambio, o meglio pagare per ricevere ulteriori tasse. BASTA !!!! Invito tutti coloro che sono d’accordo con me ad indignarsi ed a inoltrare questa e-mail a quante più persone possibile per vedere riconosciuti I PROPRI DIRITTI !!! Basta pagare i burocrati !!!“