Popolarmente conosciuto come “il Beluga“, a causa della sua forte somiglianza con la bianca balena artica, l’Airbus A300-600ST (ST sta per Super Transporter) è probabilmente l’aereo dalla forma più strana che sia stato mai prodotto.
Se vi capita di trovarvi nella città francese di Tolosa, potreste ammirarlo di persona.
I velivoli della Airbus vengono prodotti in centri sparsi per tutto il continente, questo a causa delle sue origini come consorzio pan-europeo. Ogni centro è specializzato nella realizzazione di una specifica sezione degli aerei.
Il Beluga è unico non solo nell’aspetto, ma anche per il ruolo fondamentale che svolge nel settore dell’aviazione europea.
Cinque “Beluga”, tutti prodotti da Airbus, collegano questi impianti e trasportano le diverse sezioni dei nuovi aeromobili alla linea di assemblaggio finale di Tolosa o di Amburgo.
Da guppy a beluga
Fino alla metà degli anni ’90, la Airbus ha utilizzato un altro buffo aeromobile per svolgere i propri grandi trasporti aerei, il “Super Guppy”, un derivato del Boeing C-97, una versione del Boeing 377 Stratocruiser cargo militare del 1940.
Il Super Guppy era già obsoleto al momento in cui Airbus iniziò a usarlo e peggio ancora era il fatto che per gestire la maggior parte della sua catena logistica la Airbus si affidava ad un paio di vecchi aerei del suo principale concorrente, la Boeing. Spinta dalla sua crescita frenetica, la Airbus ha realizzato di avere bisogno di qualcosa di meglio per i trasportare carichi extralarge attraverso i cieli europei.
Il progetto del nuovo velivolo da trasporto si incentrava dalla scocca dell’Airbus A300-600, un aereo che aveva già un curriculum di successo con compagnie aeree come Lufthansa, Air France e American Airlines.
Tutti i cinque Beluga attualmente in funzione sono quindi in realtà degli Airbus A300-600 modificati per trasportare grandi carichi. La sezione superiore del velivolo è stata tagliata e quindi vi è stata aggiunta una sezione aggiuntiva dal diametro più largo, questa sezione superiore simile ad una bolla è la responsabile della caratteristica gobba dei Beluga.
La cabina di pilotaggio è stata abbassata, generando un vano di carico incredibilmente spazioso e rendendo possibile il caricamento e lo scaricamento della stiva attraverso la parte anteriore del velivolo.
La sua stazza potrebbe far pensare che detenga il record di capacità di carico ma così non è, infatti esistono almeno una decina di velivoli capaci di trasportare un peso maggiore delle 47 tonnellate che riesce a portare il Beluga.
La sua forma bizzarra però lo rende ineguagliabile nella sua capacità di ospitare carichi molto voluminosi, come appunto le parti degli aeromobili. Il Beluga può portare le ali di un aereo di linea A340 o una sezione di fusoliera per il nuovo aeromobile Airbus “wide-body”, il A350, ma non è abbastanza grande per il trasporto delle parti del A380 super-jumbo che devono viaggiare in barca, chiatta o su gomma.
I Beluga sono stati occasionalmente noleggiati per trasportare satelliti, elicotteri e persino opere d’arte. Il famoso quadro “La libertà che guida il popolo” di Delacroix è volato da Parigi a Tokyo in un Beluga, la tela non potrebbe entrare in nessun altro velivolo.
Anche i Beluga però dopo quasi due decenni di servizio infaticabile, stanno cominciando a mostrare i loro limiti e la loro età. Dal primo volo del Beluga nel 1994, la Airbus ha quintuplicato le proprie consegne aeree.
La società è diventata più globale, diversificando i propri fornitori di base e inaugurando impianti di assemblaggio in Cina e Alabama – ben al di fuori della tratta relativamente breve di 1.500 miglia nautiche che il Beluga è capace di coprire a massimo carico.
Al fine di far fronte al crescente carico di lavoro, Airbus ha messo in atto il cosiddetto programma “Fly 10.000”. Il programma mira ad ottimizzare l’infrastruttura logistica dell’azienda, aumentando il lavoro svolto dalla sua flotta di trasporto a 10.000 ore annue entro il 2017.
Il piano include anche che il Beluga voli molte più ore al giorno. Sebbene gli ordini degli aeromobili siano ad un massimo storico, la Airbus non può permettersi di rischiare il suo ruolo di principale catena logistica del mondo scommettendo sulla longevità di cinque aerei datati. Anche se non sono state prese ancora delle decisioni, la Airbus sta esaminando possibili soluzioni alternative. Uno dei candidati per la sostituzione del Beluga è stato provvisoriamente chiamato Beluga XL ed è probabile che sia basato sulla scocca A330.
Da questa nuova versione maggiorata del Beluga ci si aspetta che abbia una maggiore autonomia per percorrere tratte più lunghe e che sia in grado di portare carichi più pesanti, dovrà però essere in grado di atterrare negli aeroporti con piste relativamente brevi, come quella di Broughton, nel Galles, dove la Airbus costruisce le ali per i suoi aerei di linea.
La prossima generazione di Beluga dovrebbe rendere la Airbus capace di raddoppiare il numero dei voli cargo fino a 120 a settimana. Quello che sembra assicurato è che la forma del Beluga XL sarà simile alla versione attuale, gli osservatori occasionali di Tolosa dovrebbe apprezzare.