Calvario infinito. È questa l’amara realtà di Danilo Gallinari, stella italiana dei Denver Nuggets fermata dal ginocchio addirittura dal 4 aprile, quando in occasione della sfortunata gara contro Dallas il “Gallo” ha messo a rapporto l’ultima sfida attualmente giocata. E dopo una lunga riabilitazione, alcuni test hanno evidenziato la necessità di una nuova operazione vista la mancata cicatrizzazione del legamento. L’ex Olimpia Milano è già al lavoro per recuperare e tornare presto sul parquet e dopo un altro duro allenamento si è concesso ai microfoni di bloglive.it per raccontare a 360° la sua avventura americana.
Domanda d’obbligo, ripercorriamo il passato: come nasce l’amore per la palla a spicchi?
“Sin da piccolo andavo a vedere gli allenamenti di mio papà. Di lì è scoccata la scintilla ed è nata una passione che oggi continua ancora più forte di prima”
Un infortunio ti sta tenendo lontano dal campo da parecchio tempo: credi che il recupero si sarebbe potuto gestire meglio?
“Il mio recupero è stato gestito al meglio. L’esito degli esami più recenti non è stato quello che ci si aspettava, però. Pertanto si è deciso di optare per un’altra operazione”
Rose, Bryant e WestBrook hanno subìto un altro infortunio subito dopo esser rientrati: quanto incide psicologicamente?
“Psicologicamente è difficile, ma bisogna prenderla anche come una sfida. L’importante è essere forti per superare questi ostacoli di percorso”
Il momento, nella tua gioventù, in cui hai capito che saresti potuto diventare un cestista in Nba.
“Quando sei giovane è molto difficile vedersi proiettati in questo mondo. Anche se…”
Anche se?
“In realtà l’ipotesi di una possibile esperienza qui nacque quando avevo diciotto anni e giocavo a Milano”
Facciamo un salto indietro: ci descrivi i tuoi primi giorni negli States?
“Sono stati giorni bellissimi, qualcosa di indescrivibile. Gli occhi ‘ballavano’ in continuazione per ammirare la bellezza di New York: un ricordo indelebile, un’esperienza di vita sensazionale”
Come è cambiata la tua vita in America?
“La mia è sempre una vita da atleta. Sicuramente, però, si gioca e si viaggia molto di più rispetto all’Europa”
Italia contro Usa: sei pronto?
“Certo”
Cosa ha in più l’Italia?
“Pochi paesi al mondo vantano una storia ed una cultura così importante”
Cosa hanno in più gli Stati Uniti?
“Gli Stati Uniti hanno degli spazi e una mentalità molto aperta e consona al cambiamento. Cosa che in Italia abbiamo un po’ meno”
Il compagno a cui sei stato più legato.
“Ho tantissimi amici nella pallacanestro, ma mi vengono in mente Rudy Fernandez e Ronny Turiaf”
I ritmi stressanti della NBA incidono più fisicamente o mentalmente?
“Incidono fisicamente. Mentalmente, con il passare del tempo, diventi più forte e si crea una certa abitudine nella gestione dei ritmi”
Le hai provate entrambe: preferisci l’atmosfera di un palazzetto europeo o americano?
“Sono due atmosfere totalmente differenti. Eppure a me piacciono entrambe, nelle loro diversità”
Ti travestiamo da opinionista: che seconda parte di stagione sarà per l’Olimpia Milano?
“Credo che Milano sia la squadra più forte. Spero possano vincere tutto in questa stagione”
Stagione dei Denver: che bilancio tracci?
“Il bilancio resta così così, ma ad Ovest non è mai facile”
Cosa è cambiato dopo l’addio di Karl?
“Ci sono regole diverse ed anche molti concetti tecnici diversi in campo”
Chi è Danilo Gallinari fuori dal campo di gioco?
“Un ragazzo normalissimo che prova sensazioni ed emozioni così come tutti”
Il tempo libero del Gallo a Denver.
“Il tempo libero è davvero poco, però cerco di stare con i miei amici: mi piace uscire”
Sei tifoso del Milan: come giudichi questa stagione travagliata dei rossoneri?
“È una stagione sicuramente molto difficile, però c’è ancora l’Europa e il doppio scontro contro l’Atletico”