Noi le chiamiamo semplicemente citazioni nascoste: ovvero quei riferimenti intertestuali, impercettibili ad una prima visione, che popolano migliaia di pellicole. Ma la storia che sta dietro il loro nome “tecnico”, easter egg, merita di essere raccontata: alcune fonti riportano di una caccia alle uova di Pasqua (tradizione ormai desueta) organizzata da membri della troupe e del cast sul set di The Rocky Horror Picture Show, nel 1975. Alcune uova furono però nascoste così bene che vennero rinvenute solo all’interno dei fotogrammi delle scene girate successivamente. Erano proprio lì insomma, ma nessuno si era accorto di loro.
Passiamo in rassegna le venti citazioni nascoste più interessanti: alcune già famose, altre molto meno.
Partiamo con un classico degli easter egg: in quasi ogni scena di Fight Club (1999) c’è una tazza di caffè/tè, preferibilmente marchiata Starbucks. Il logo del colosso della ristorazione compare anche su alcune insegne presenti in diverse scene del film.
Un elemento evidentemente auto-referenziale questo, visto che un’ormai famosa battuta di Tyler Durden/Brad Pitt recita così “Quando l’esplorazione nello spazio s’intensificherà saranno le società a dare il nome a tutto; la sfera stellare IBM, la galassia Microsoft, il pianeta Starbucks“.
Quel logo in basso a destra non ha bisogno di presentazioni, specie per i fan di Lost.
La presenza del simbolo del Progetto Dharma ha creato in rete diverse suggestive ipotesi su una presunta correlazione tra la il monster movie del 2008 di Matt Reeves e la serie fenomeno di metà-fine anni 2000.
Ricordate L’ultima tentazione di Cristo (The Last temptation of Christ)? La discussa opera di Scorsese dell’88 era incentrata su un Gesù in versione sliding doors, col Nazaremo che immaginava col pensiero una vita alternativa scegliendo di non morire in croce. Un evidente spunto per il cult di Richard Kelly, considerata la trama di Donnie Darko. E nella scena in cui Donnie incontra il coniglio al cinema, i film in programmazione sono La casa e proprio The last Temptation. Un raffinato easter egg.
In uno dei suoi film meno fortunati, Tarantino omaggia uno dei maestri del cinema indipendente anni ’70-’80: John Carpenter. La canottiera cerchiata nella foto è proprio quella indossata da Jack Burton/Kurt Russell in Grosso guaio a Chinatown, uno dei cult degli anni ’80.
Avete mai sentito parlare di Waldo? Waldo – detto anche Wally – è un personaggio creato da un illustratore di libri per bambini con l’obiettivo di essere cercato e trovato nelle varie vignette disegnate. La sua figura si distingue per la maglia a righe bianche e rosse ed il cappello. Il motivo per cui Mel Gibson abbia piazzato per un centesimo di secondo un individuo vestito come Wally nel suo serissimo Apocalypto, ancora oggi rimane un mistero.
Nella scena in cui Woody chatta con un certo Velocistar237, i realizzatori di Toy Story 3 citano Shining e la famosa camera 237. Più nello specifico, il 237 è un numero chiamato in causa varie volte da Stephen King in diverse sue opere: in Stand by me (1986) tratto dal suo romanzo The Body, quando i quattro protagonisti contano gli spiccioli rimasti, l’ammontare è proprio di 2.37 $.
La Disney ha sempre avuto la passione per le citazioni e per gli easter egg in particolare, specie quelli che riportano ad altre proprie opere. Così, oltre al pupazzo di Buzz Lightyear presente in Alla ricerca di Nemo, ricordiamo il tenero Dumbo che si intravede tra i giocattoli della piccola Lilo.
La scritta evidenziata ci rivela il nome completo del personaggio di Han (interpretato da Sung Kang): Han Seoul Ho. La pronuncia è un simpatico omaggio alla saga di Star Wars.
Che Kill Bill sia ricco di parolacce è noto a tutti. Che le parolacce siano incise anche sotto le scarpe presenti nel film forse no. Ad uno sguardo più attento, la suola delle Asics indossate da Uma Thurman reca un simpatico Fuck U. Una chicca più che una citazione.
Non esattamente un easter egg, ma la scena in cui Owen Wilson (tornato indietro nel tempo) parla con un giovane Luis Buñuel suggerendogli un’idea per il futuro L’angelo sterminatore, è una citazione così gustosa e al tempo stesso raffinata che merita di essere ricordata.
L’intro del terzo episodio di Rocky mostra l’ascesa anche mediatica dello stallone italiano. Tra le immagini, compare per un attimo uno scrapbook, quello ufficiale di Rocky Balboa. Nella realtà invece, la stessa identica copertina era relativa allo scrapbook dedicato a Stallone. L’unica differenza in superficie è appunto il nome. Alla faccia di chi non ritiene Stallone un regista attento ai dettagli.
Questo easter egg odora di spoiler. Per non svelare troppo ma far capire la citazione a chi il film non l’ha visto, basterà considerare la presenza di una croce in prossimità dei personaggi. A cosa si riferisce Scorsese? Chiaramente al celeberrimo finale di Scarface – l’originale di Howard Hawks – in cui il moribondo Tony Camonte esala l’ultimo respiro proprio sopra una X disegnata sul marciapiede.
Il dystopic movie di Francis Lawrence, basato sul romanzo di Richard Matheson, contiene una visionaria citazione consistente in un cartellone pubblicitario che mescola il logo di Batman con quello di Superman. L’easter egg in questione ha provocato, all’uscita del film, fermento in giro per la rete, coi fan dei supereroi a produrre numerose ipotesi su una speciale collaborazione tra i due miti del fumetto.
Tutti ricorderanno il passo biblico Ezechiele 25:17, citato da Samuel L. Jackson nel capolavoro di Tarantino del ’94.
Ma forse non tutti sanno che la citazione in questione nella Bibbia non esiste. Uno dei rari casi di easter egg fantasma.
Questo easter egg farà saltare dalla sedia qualcuno.
Avete presente il dialogo iniziale de Le Iene in cui Steve Buscemi afferma di non credere nelle mance? Due anni dopo lo stesso (irriconoscibile) Buscemi viene impiegato da Tarantino per impersonare proprio un cameriere in Pulp Fiction, nel locale in cui si recano a cena John Travolta e Uma Thurman.
La legge del contrappasso espressa con meravigliosa ironia dal genio di Quentin.
Nei magistrali titoli d’apertura di Watchmen è presente un omaggio a Batman che si concentra in un unico fotogramma. E non solo per le locandine dell’uomo pipistrello che si intravedono a destra, ma per l’intera messa in scena: l’azione vede Nite Owl colpire un uomo, il quale sembra essere Joe Chill, l’assassino dei genitori di Bruce Wayne nel fumetto originale. I signori Wayne che dal canto loro sono rappresentati dalla coppia ben vestita che esce dal teatro. Nella realtà alternativa del film di Zack Snyder, Nite Owl salva i genitori di Batman.
Nel 2015 di Marty McFly, Robert Zemeckis piazza una citazione facilmente visibile ma ugualmente divertente del classico di Spielberg. A dirigere Lo squalo 19 è proprio il figlio di Steven, Max, all’epoca appena nato.
Uno dei maestri dell’horror moderno, Wes Craven, omaggia il film dell’orrore per antonomasia, regalando a Linda Blair, protagonista de L’Esorcista, un rapidissimo cameo nel suo Scream (nei panni di una reporter).
La commedia diretta da Leonard Nimoy nell’87 passò alla storia per la presunta manifestazione dello spettro di un bambino, nascosto dietro una tenda. Questa leggenda metropolitana, accresciuta dallo sviluppo di internet, è stata smentita solo pochi anni fa, quando è stata resa nota la verità: lo “spettro” non era altro che un sagoma dimenticata dalla produzione durante le riprese del film.
Per quanto la sua realizzazione fosse involontaria, questa sequenza può essere considerata l’essenza dell’easter egg.
Chiudiamo con una scena del classico dei Coen del ’98.
Mentre Drugo firma un assegno che reca la data 11 Settembre 1991, si vede George Bush Sr. che in tv pronuncia la frase “Quest’aggressione non verrà tollerata“, riferendosi all’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq. Proprio dieci anni dopo, sempre a causa di quella triste data, George W. Bush effettuava il discorso sull’entrata in guerra degli States prima contro l’Afghanistan e poi l’Iraq.
Quando la storia supera la fantasia.