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Categorie: Cultura News

I concerti a sorpresa, la nuova tendenza che arriva da Londra

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Serena Bonamassa

Un ambiente intimo, un numero ristretto di persone – dalle trenta alle cinquanta – e musica rigorosamente acustica: sono questi gli elementi dei sofar, i concerti a sorpresa che arrivano da Londra. Acronimo di songs from a room, canzoni in una stanza, è un’iniziativa che ha coinvolto già più di tremila artisti in quarantasette città di vari Paesi del mondo da Auckland a Tel Aviv, da Pechino a Chicago. Il nuovo trend dei concerti viene da Londra ma non ha nulla a che vedere con i grandi eventi della città. Ben altro il clima che si respira tra gli amici dei sofar, rispetto a quello delle persone scalpitanti che affollano palazzetti e stadi.

Il songs from a room sembrerebbe una serata di musica come le altre, se non fosse per un importante dettaglio: fino all’ultimo minuto non si sa chi suona. L’alone di mistero che regna sui protagonisti induce gli spettatori a non avere nessun pregiudizio verso chi ascolteranno. Nessuna barriera, nessun filtro. Unico stimolo è la curiosità di ascoltare musica nuova, che non segua le logiche di mercato.

Anche la sede del concerto viene svelata last minute, al massimo 48 ore prima della serata. Il meccanismo è semplice: la rete sofar nasce dal sito, dove basta iscriversi per essere sempre aggiornati. Ogni quattro settimane si riceve un’email con l’elenco delle città che hanno aderito e che organizzeranno un concerto nel mese successivo. Poi si aspetta la conferma dell’invito. Dopodichè, tutti in attesa della location e ovviamente di chi si esibirà. Attraverso il sito si può anche dare la propria disponibilità ad ospitare una serata, ovviamente se ci sono gli spazi giusti.

In Italia è stata Milano ad ospitare il primo evento sofar grazie all’associazione Splitgits. Cinquanta gli spettatori per i Plan de fuga e Pier Tioroni, gli artisti a sorpresa della serata.

Ma com’è nata quest’idea? Tre ragazzi londinesi non ne sopportavano l’idea che nei club, piuttosto che ascoltare il cantante di turno, la gente chiacchierava soltanto, senza dare il giusto spazio all’esibizione. Quale soluzione migliore di un posto privato per ridare la giusta dignità ad un concerto? Songs from a room non è la prima iniziativa in questo campo: ad aprire la strada a questi concerti sui generis sono stati i secret concert. Meccanismo simile, ma il nome dell’artista si conosceva già in anticipo. Rigorosamente gratuiti, nei concerti sofar è richiesto solo un contributo libero da parte dei partecipanti per sostenere le spese.

Il fulcro deve tornare ad essere la musica – hanno pensato i tre londinesi Ricky, Dave e Rafe – che si accontenta anche di piccoli (ma sentiti) spazi.

Credit photo [Matt Taylor]

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Serena Bonamassa