Lo spettro della guerra civile sembra sempre più realistico per l’Ucraina. Situazione a dir poco incandescente a Kiev dove anche il ministero della Giustizia è stato preso d’assalto dai manifestanti. L’assalto è stato opera del movimento “Causa comune” di Oleksandr Daniliuk: ora i militanti sono impegnati nella costruzione di vere e proprie barricate per il loro nuovo quartier generale, per evitare qualsiasi attacco da parte delle forze dell’ordine.
Ieri anche Papa Francesco ha espresso un pensiero per questa situazione esplosiva: “Sono vicino con la preghiera all’Ucraina a quanti hanno perso la vita in questi giorni e alle famiglie. Auspico che si sviluppi un dialogo costruttivo tra le istituzioni e la società civile e,evitando ogni ricorso a azioni violente, prevalgano nel cuore di ciascuno lo spirito di pace e la ricerca del bene comune!“.
Un dialogo costruttivo è proprio quello che manca e che sembra davvero lontano nonostante gli ultimi tentativi di Yanukovich che si sono rivelati poco fruttuosi. Per ora le notizie che arrivano da Kiev non fanno sperare in un miracolo: nelle ultime ore anche Casa Ucraina, un edificio pubblico ex museo di Lenin in piazza Europa, è stata occupata dalle forze anti governative costringendo alla fuga circa 200 poliziotti, usciti dal alcuni ingressi laterali del palazzo. L’abbandono dell’edificio da parte delle forze dell’ordine è stato possibile sono grazie all’intervento del’ex pugile Vitali Klitschko, ora all’opposizione. E proprio durante gli scontri secondo quanto dichiarato dal ministero degli Interni, sono rimasti feriti due poliziotti: uno con ustioni riportate al viso e un altro con una ferita all’anca.
Un’occupazione forse anche simbolica visto che Casa Ucraina è adibita a ospitare mostre, conferenze e che da ieri sera è invece presidiata, secondo l’Ansa, da una ventina di manifestanti con randelli. Pare che una militante abbia in mano anche un’ascia. Il tutto mentre in un’altra pizza, non distante da Casa Ucraina, piazza Maidan Nezalezhnosti continua la protesta ‘europeista’ nel cuore delle manifestazioni anti governative.
Preoccupante la situazione perché il governo sembra davvero in balia del manifestanti, come del resto il presidente. La “presa della Bastiglia” si fa sempre più imminente: rapide occupazioni, compattezza, organizzazione e rabbia ben miscelate sono linfa per i manifestanti. Ad oggi sono 14 su 25 le sedi governative occupate. Ecco perché di questo passo la guerra civile sembra stia per scoppiare definitivamente.