La ventiduesima edizione dei Giochi Olimpici invernali prenderà il via a Sochi tra pochissimi giorni; non si tratta soltanto di un’occasione per dare spazio a tutti quegli sport che normalmente non occupano le prime pagine di giornali ma una ricorrenza davvero particolare, quella russa è infatti la novantesima edizione delle Olimpiadi Invernali tanti sono gli anni trascorsi dalla prima manifestazione che ha perso il via nel lontano 1924 a Chamonix, esattamente il 25 gennaio.
Il 25 gennaio 1924 l’atleta francese Camille Manrillon inaugurò ufficialmente la “Settimana Internazionale degli Sport Invernali” leggendo un giuramento davanti ai 258 sportivi che ne avrebbero preso parte, nei fatti non si trattava nemmeno di un olimpiade invernale vera e propria ma di una semplice rappresentazione degli sport di ghiaccio e neve. Quella di Chiamonix fu considerata come la prima edizione dei Giochi Olimpici d’inverno soltanto a posteriori quando circa due anni dopo il Cio (Comitato Olimpico Internazionale) riunitosi a Lisbona decise di attribuire alla manifestazione il riconoscimento di: “Prima Olimpiade Invernale della storia”. L’Italia porto alle Olimpiadi 14 atleti ma non vinse nemmeno una medaglia; il primo atleta ad entrare nella storia dei Giochi Invernali fu Charles Jewtraw vincitore dei 500 metri di pattinaggio.
Da allora le olimpiadi sono cambiate praticamente in tutto a cominciare dal numero delle Nazioni partecipanti e degli atleti in gara. A Chamonix vi erano soltanto 258 sportivi in rappresentanza di 16 nazioni e le donne erano circa quattordici. Ai Giochi di Sochi prenderanno parte seimila atleti di cui 1600 paraolimpici, provenienti da ben 85 Paesi sparsi in ogni parte del mondo. Anche il numero di gare disputate è davvero diverso:alle olimpiadi 2014 assisteremo complessivamente a novantotto competizioni mentre in Francia le gare disputate furono soltanto sedici.
Anche le discipline rappresentate sono cambiate nel corso degli anni ad eccezione di sei considerate la base dei giochi: salto con gli sci, pattinaggio di figura, sci nordico, pattinaggio di velocità, hockey su ghiaccio e combinata nordica che sono presenti fin dal 1924. A Sochi avremo ben quindici sport invernali rappresentati con molte newentry delle quali è lo Snowbord a presentare le novità più interessanti, slalom parallelo e slopestile oltre alla vera e propria rivoluzione acrobatica del freestyle, con l’half pipe e lo slopestyle.
A salire sul podio tra le Nazioni che hanno preso parte alle ventuno edizioni delle Olimpiadi troviamo la Norvegia con ben 303 medaglie seguita dagli Stati Uniti che ne hanno portate a casa fino ad oggi 253. L’Italia si trova soltanto all’undicesimo posto con 37 ori, 32 argenti e 37 bronzi, per un totale di 106 medaglie conquistate. Nonostante il mancanto piazzamento tra i primi posti nella calssifica degli stati più vincenti di sempre sono molti gli atleti “nostrani” che nel corso degli anni ci hanno dato grandi soddisfazioni a cominciare da Alberto Tomba, campione nello slalom speciale nel gigante (sci) alle Olimpiadi di Calgary del 1988. Tomba si era classificato al terzo posto nella prima manche dello slalom e aveva compiuto un’incredibile rimonta nella seconda al punto tale che la RAI aveva desciso di interrompere il Festival di San Remo per trasmettere la gara in diretta.
Nel 1998 è stata la volta di Deborah Compagnoni che a Nagano divenne la prima donna dello sci alpino a vincere tre diverse edizioni dei giochi. Nel 2002 a Salt Lake City a spiccare è stata la campionessa dello sci Stefania Belmondo medaglia d’oro nei 15 chilometri a tecnica libera, argento nei 30 chilometri a tecnica classica e bronzo nei 10 chilometri della stessa disciplina. Alle Olimpiadi di Torino 2006 i successi italiani sono stati moltissimi: Zoeggler vince l’oro nello slittino, Enrico Fabris l’oro nel pattinaggio 1500 metri ed il bronzo nei 5000 e Giorgio Di Centa è campione nei 50 chilometri di sci di fondo. A Vancuver nel 2010 Giuliano Razzoli regala una medaglia d’oro all’Italia nello slalom speciale, 22 anni dopo il trionfo di Tomba a Calgary.
A pochi giorni dalle Olimpiadi di Sochi 2014 l’augurio è che l’Italia possa uscirne vincitrice portando in patria il maggior numero di medaglie.