Per i novant’anni della fondazione dell’Istituto Luce, è stato presentato da Luce Cinecittà il nuovo logo istituzionale che accompagnerà le manifestazioni dell’anniversario durante il 2014. È stato preparato il programma di attività espositive, cinematografiche e multimediali per celebrare l’evento.
Il logo dell’anniversario è stato realizzato dall’agenzia di comunicazione 19novanta communication partners e riproduce l’identità societaria con lo storico simbolo dell’aquila, in una variante che riporta il numero 90 e gli estremi temporali 1924-2014.
All’atto della sua fondazione, il Luce nasceva con desinenza femminile (L.U.C.E. era l’acronimo de L’Unione Cinematografica Educativa); nel 1925 sarebbe diventato l’Istituto Nazionale Luce con Regio decreto dell’anno seguente.
Luciano De Feo, avvocato e giornalista esperto di politica economica internazionale ebbe l’idea originaria della più antica istituzione pubblica al mondo destinata alla diffusione del cinema a scopi didattici e informativi; aveva la finalità di propaganda politica e diffusione della cultura, in un’Italia analfabeta, attraverso la cinematografia, mediante la realizzazione di cinegiornali e documentari. A questa seguì presto l’impulso di Benito Mussolini, che farà dell’Istituto uno degli strumenti fondamentali dell’immagine e del consenso del regime fascista.
Da allora il Luce avrebbe registrato e si sarebbe intrecciato a tutti i passaggi storici e sociali del Paese, diventando un luogo unico di conservazione della storia, degli eventi e dell’immaginario degli italiani.
Dal regime fascista ricevette la spinta e il sostegno decisivo per una rapida crescita e alcuni caratteri che ne formarono l’identità. In cambio ne celebrò subito i fasti e ne registrò le trasformazioni esterne, lo spirito di conquista, la costruzione dei riti e dei miti, lo sforzo e i processi d’identificazione della Nazione con la figura di un dittatore desideroso da subito di acquisire visibilità e peso internazionali.
Nel 1927 viene creato il cinegiornale Giornale Luce, destinato a venire proiettato per obbligo in tutti i cinema d’Italia prima della proiezione dei film: in Italia i Cinegiornali Luce possono considerarsi antesignani del telegiornale.
Nel 1935 l’Istituto Luce dà vita all’Ente Nazionale Industrie Cinematografiche (ENIC), entrando direttamente nella produzione cinematografica: uno dei primi film prodotti è il colossal Scipione l’Africano (film 1937) di Carmine Gallone. Nel 1936 il Luce cessa di dipendere direttamente dal Capo del Governo per passare al Ministero della Cultura Popolare; nello stesso anno si dà il via alla costruzione della nuova sede dell’Istituto accanto alle strutture di Cinecittà e del nascente Centro Sperimentale di Cinematografia.
A partire dal dopoguerra l’Istituto Luce si occupa della produzione di numerosi documentari e di film (diretti, tra gli altri, da Pupi Avati, Marco Bellocchio, Claude Chabrol, Liliana Cavani, Mario Monicelli, Ermanno Olmi, Ettore Scola).Dal 2013 il Fondo Cinegiornali e Fotografie dell’Istituto Nazionale L.U.C.E. è entrato, unico tra gli archivi audiovisivi italiani, nel Registro Memory of the World dell’UNESCO.