La particolare storia della “nave fantasma” Lyubov Orlova inizia nel 1976 in Jugoslavia.
Questo enorme relitto, dal peso di quattromiladuecentocinquanta tonnellate, venne costruito principalmente come nave da crociera per spedizioni artiche ed antartiche.
Nel settembre 2010 venne sequestrata a St. John’s, in Canada, per aver accumulato un debito di 250mila dollari dalla società noleggiatrice Cruise North Expeditions. Dopo essere stata abbandonata per due anni nel porto della sopracitata St. John’s, la Lyubov Orlova venne venduta alla Nettuno Internetional Shipping per essere demolita.
Quest’ultima società stipulò un contratto con la Hunt Marine, specializzata nel rimorchio di imbarcazioni, che doveva trasportare la nave nella Repubblica Dominicana. Dopo un solo giorno di navigazione, al largo della costa orientale del Canada, una tempesta fece spezzare la cima del rimorchio.
Il rimorchiatore Charlene Hunt tentò più e più volte di riagganciarla invano, a causa di forti venti ed onde altre tre metri.
Dal 28 gennaio 2013 il bastimento vaga senza una meta precisa nell’Oceano Atlantico, infestato, secondo una leggenda che circola su internet, da topi cannibali.
Grande sostenitore di questa leggenda è il ricercatore Pim de Rhoodes, che afferma: “è alla deriva da qualche parte, popolata da topi, portatori di chissà quali malattie, che si mangiano l’uno con l’altro. Se dovessi salire a bordo spargerei veleno ovunque.”
Per quanto riguarda le complicate ricerche del relitto, un articolo del New Scientist ha spiegato dettagliatamente i motivi per cui, nell’era della tecnologia, sia così difficile trovare una nave di grande portata: appena si terminano le ricerche in una regione, devono ricominciare in un’altra.
Nel dicembre 2013 infatti la “nave fantasma” è stata avvistata vicino alle coste scozzesi, ed anche le riviste Mirror e Independent hanno ipotizzato che le recenti tempeste possano averla spinta verso la Gran Bretagna. L’attuale posizione è del tutto sconosciuta.
Per far fronte a questa problematica, la BBC Future propone un possibile impiego del sistema satellitare AIS (Automatic Identfication System), che potrebbe rilevarlo con segnale radio solitario.
Per le ricerche, oltre alle autorità, si stanno mobilitando anche dei “cacciatori” privati, in quanto i rottami della nave hanno un valore di circa 750mila euro.
Si spera che queste ricerche giungano presto a conclusione e che questi fantomatici topi lascino il timone della Lyubov Orlova a chi di dovere.