I cinque sensi sono una componente essenziale dell’uomo poiché lo aiutano ad entrare in contatto col mondo e ad ambientarsi in esso. Il senso dell’olfatto in particolare può essere d’aiuto per rilevare la presenza di un alto contenuto di molecole di grasso all’interno degli alimenti.
È quanto rivela una ricerca compiuta da un gruppo di scienziati del Monell Center a Philadelphia guidati dal neuroscienziato sensoriale Dr Sanne Boesveldt. Il team ha svolto un esperimento con diverse tipologie di persone, per vedere se fossero state in grado di rilevare e differenziare la quantità di grasso presente in tre diversi tipi di latte. I partecipanti sono stati selezionati dalla fascia di popolazione con un peso medio abitante a Philadelphia, da quella composta da abitanti sovrappeso e provenienti da una diversa zona culturale quale Wageningen nei Paesi Bassi. A ciascuno dei soggetti, bendati, sono state sottoposte tre fiale contenenti latte scremato(che presenta lo 0,125% di grassi), latte parzialmente scremato con quindi un contenuto di grassi dell’1,4% e latte intero, il più grasso, con una percentuale di grassi compresa fra il 3,25 e il 3,5.
I risultati sono stati sorprendenti: non si è riscontrata nessuna differenza fra l’individuazione dei grassi attraverso l’olfatto nei soggetti in peso forma e in quelli in sovrappeso, ne determinante è stata la derivazione culturale, anche se i Paesi Bassi consumano più latte su base giornaliera rispetto agli americani.
Ma quello che più ha lasciato stupiti gli scienziati è stato il fatto che le molecole di grasso siano state individuate soltanto attraverso l’olfatto, cosa che si riteneva assai improbabile dato che le queste molecole negli alimenti non sono in volo. Fino ad ora era stata notata la capacità del naso umano di riconoscere l’odore di elevati livelli di grasso puro – cioè sotto forma di acidi grassi – ma mai prima d’ora era stata testata e riscontrata questa qualità dell’olfatto di trovare i grassi anche negli alimenti.
Questa scoperta apre scenari importanti, che potrebbero portare all’utilizzo di profumi sui cibi con minore contenuto di grassi rendendoli quindi più appetibili e che potrebbero dare una mano significativa ai tentativi da parte dei governi di migliorare la salute pubblica, diminuendo l’assunzione di grassi nella dieta.
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