Una delle più grandi case produttrici americane, la Paramount Pictures, ha annunciato che a partire da quest’anno tutti i suoi titoli saranno realizzati in formato digitale. Le pellicole finiranno così in soffitta per lasciare spazio alle memorie digitali ed alle trasmissioni via satellite.
Il primo film in digitale che dovrebbe dare il via a questa nuova fase della major cinematografica sarà “The Wolf of Wall Street” di Martin Scorsese che ha come protagonista Leonardo Di Caprio. La notizia era stata data in anteprima dal Los Angeles Times che l’avrebbe estrapolata dal comunicato che accompagnava il film “Anchorman 2: The Legend Continues”, del 2013, dove era specificato che questo sarebbe stato l’ultimo film in pellicola.
Secondo gli addetti ai lavori la Paramount avrebbe cercato di mantenere segreta la sua decisione per evitare l’effetto domino ad Hollywood, accelerando un processo di trasformazione che è già in atto negli Stati Uniti. Il 92% degli schermi americani è già stato convertito infatti al digitale ma nessuna casa cinematografica aveva ancora completato definitivamente il passaggio, tagliando i ponti con il passato.
Le perplessità circa il cambiamento derivano dal fatto che non tutte le sale sono attrezzate al digitale e, soprattutto, esiste il timore di ripercussioni da parte di registi ed opinione pubblica ancora molto affezionati alle pellicole. In America il passaggio al digitale è quasi completo, a differenza degli altri Stati dove, almeno per il momento, i due sistemi dovranno convivere. In Italia, ad esempio, solo il 61,8% delle sale è stato convertito al digitale a causa degli alti costi necessari per adeguarle, cifre che oscillano tra i cinquantamila ed i settantamila euro.
Il passaggio sarà, dunque, graduale ma inevitabile e non sarà immune da sollecitazioni di carattere sociale ed emotivo, come la riduzione di posti di lavoro e la scomparsa di alcune figure professionali cui gli spettatori sono emozionalmente legati.
Jan-Christopher Horak, responsabile dell’archivio cinematografico e televisivo dell’università UCLA di Los Angeles avverte: “Per 120 anni, la pellicola e i 35 millimetri sono stati il formato prediletto delle proiezioni cinematografiche. Stiamo assistendo al loro tramonto e non è tanto sorprendente che ciò accada, ma che lo faccia in tempi così rapidi”.