Un altro gol segnato, l’ennesimo della carriera ma ancora niente esultanza. Questa è ormai la prassi per Mario Balotelli, un ragazzo che avrà avuto anche tanti problemi ma certamente non fa di tutto per non trovarsi spesso nei guai. Magliette gettate via in una notte trionfale, fuochi d’artificio scoppiati in casa, falli volontari al limite del codice penale, Mario ne ha passate molte ed ha sempre avuto nuove possibilità grazie alla sua giovane età ed al suo talento che se sfruttato bene, potrebbe garantirgli di essere uno dei cinque giocatori più forti al mondo.
Mario, ma perché quando segni non esulti? A ventiquattro anni non ancora compiuti, se avessi segnato io anche il gol più stupido a San Siro nella partita più insulsa della stagione, avrei fatti balzi di gioia fino ad arrivare al terzo anello. In questo sport, bisogna sapersi divertire nonostante diritti tv, tessere e compravendite di partite ci stiano facendo disinnamorare da questo gioco. Esattamente, un gioco. Come lo intendevamo noi.
Noi non giocavamo a calcio, giocavamo a pallone nei cortili, per le strade, nelle piazze, riempivamo gli oratori. Giocavamo con portieri volanti, un semplice Supersantos (solo perché il SuperTele volava troppo), i pali erano fatti dalle nostre pile di giubbotti e la traversa non esisteva. Quando c’era qualche dubbio (oggi lo chiamerebbero gol fantasma) si ricorreva alla regola: o gol o rigore! Se ci facevamo male, non rimanevamo a terra in attesa che la squadra avversaria si fermasse, al diavolo il fair-play! Molte volte tornavamo a casa con ginocchia sbucciate e qualche ferita, la mamma ci rimproverava e talvolta ci dava anche il resto ma noi comunque eravamo felici per aver passato un pomeriggio come i nostri eroi.
Perciò caro Mario e voi altri che non avete tanta gioia nel giocare, prendete esempio da qualche vostro collega che ancora dimostra di divertirsi. Mario, dalle parti di Milanello gravita ancora un certo Pippo Inzaghi, l’hai mai visto non esultare? La sua pazza esultanza non potranno scordarsela i tifosi rossoneri dopo quella magica notte di Atene. E ricordi il pendolino Cafu? Rideva sempre ma il suo rendimento era sempre fantastico.
O rimanendo tra i giocatori in attività vi dice niente il nome di Diego Milito che corre ad abbracciare una curva in festa dopo la doppietta che riportava l’Inter sul tetto d’Europa dopo 45 anni? O di Alessandro Del Piero e la sua linguaccia sfoderata dopo una punizione magnifica contro l’Inter e poi riproposta sempre dopo ogni realizzazione? Possiamo citare anche Gabriel Omar Batistuta che ha fatto sognare i tifosi della Fiorentina e Roma a suon di colpi di mitraglietta ma occhio a non copiare: Tevez e Pogba si ricorderanno di ciò che è successo a Firenze dopo le loro due scariche di mitra, non è finita bene per i colori bianconeri!