La quotidianità che diventa poesia; l’immaginazione che supera ogni barriera e diventa concreta, tangibile, reale. La grande capacità di raccontare basket, cogliere aspetti e caricature divertenti di giocatori e allenatori. Un fervido universo di seguaci e adepti pronti, in ossequioso silenzio, a perdersi stupefatti davanti a descrizioni minuziose colme di ironia, senza escludere tematiche profonde che valicano le linee del parquet. In tre parole, non sole cuore amore, La Giornata Tipo, una delle pagine social di basket più seguite in Italia.
L’insaziabile fame di pallacanestro di Rosselli, le mani rapide di Poeta, la personificazione dello spirito di De Coubertin fatto proprio da Alessandro Gentile, la trascinante simpatia di Rudy Fernandez: queste sono solo alcune delle geniali trovate di Raffaele Ferraro, il ghostwriter de La Giornata Tipo. Immaginifici racconti che rendono più umani e simpatici i personaggi del mondo della palla a spicchi; in un’epoca come quella attuale in cui sport e social network risultano un connubio indissolubile, Raffaele ha colto l’essenza del rapporto, raggiungendo con i suoi racconti, semplici appassionati e sportivi, che si compiacciono e divertono nel leggere la loro vita scandita minuto per minuto in modo artistico.
Bloglive ha intervistato Raffaele Ferraro e, come sempre accade ogni qual volta ci si cimenti nella lettura della sua pagina, le parole scorrono liete e melodiche, molto più significative e rappresentative di qualsiasi voce.
Presentazione d’obbligo e domanda altrettanto dovuta: come è nato il progetto “La Giornata Tipo”?
La Giornata Tipo è frutto dell’imbecillità. Ho cominciato a scriverle anni fa su personaggi del basket bolognese, compagni di squadra, avversari, allenatori, dirigenti, amici. Poi ho capito che per perseguire il sogno di diventare famoso e saltare la fila nelle discoteche, forse avrei dovuto cominciare a scriverle per personaggi un pochino più famosi. Ed eccomi qua. In fondo alla fila da due ore con la lista che sta per chiudere.
Il rapporto tra social network e sportivi è diventato ormai argomento di discussione: come vede questa simbiosi ormai consolidata, meravigliosamente sfruttata dalla pagina con gli straordinari racconti proposti?
Io non credo di saper scrivere e se un letterato mi leggesse avrebbe gli attacchi di panico. Però mi piace farlo, quindi chissenefrega. I social network fanno parte della nostra vita quotidiana esattamente come dormire, mangiare, lavarsi i denti, è così per la maggioranza della gente, è così per la maggioranza dei giocatori a cui piace da morire avere consensi su twitter piuttosto che su facebook.
Capitolo nazionale: era lecito aspettarsi qualcosa di più dall’Europeo in Slovenia o è stato fatto il massimo? Quali sono stati i problemi e che futuro può avere la squadra di Pianigiani? Tra i grandi assenti chi avrebbe inciso maggiormente sull’esito della spedizione?
Siamo andati in Slovenia con una roster monco in vari ruoli. Si pensava facessimo la figura di Fabio Volo accanto a Paulo Coelho, invece nella prima parte abbiamo dominato. Poi essendo più corti dei capelli di Cusin e siccome Pianigiani ha gestito malissimo le energie dei giocatori ci siamo sciolti come neve al sole non raggiungendo un obiettivo che era già in tasca. Sono mancati tutti, ovviamente in primis Gallinari e Bargnani. La loro assenza ha fatto male soprattutto a Belinelli che (vedi Spurs) se deve recitare la parte del secondo/terzo violino è un giocatore clamoroso, se invece deve portare la croce a volte risulta da mani in faccia.
Come stanno i nostri italiani in Nba?
Datome paga lo scotto che ha pagato a suo tempo anche Belinelli. E’ finito nella squadra in assoluto meno adatta per lui, in cui nei ruoli di 3 e di 4 c’è più traffico che sul raccordo anulare. Spero per lui che venga scambiato, se non in questa stagione, nella prossima. Dispiace vederlo così, perché sono sicuro che anche in Nba possa dire la sua. Belinelli è nel pieno della maturazione ed è capitato nel posto ideale. Bisogna tifare soprattutto per lui perchè un italiano alle “finals” non farebbe schifo. Bargnani è capitato nel mezzo di una comunità anarchica, penso che per giocare nei Knicks ci voglia una pazienza infinita. Purtroppo noto che negli ultimi tempi si sta adeguando al marasma generale. Non se lo merita. Gallinari ha subito un’operazione sulla quale aleggiano parecchi dubbi e sospetti. C’è chi dice l’abbiano sbagliata, fatto sta che è fuori da praticamente un anno e forse salterà l’intera stagione. Visto com’è andata per Rose e altri, meglio rientrare solo quando si è guariti al 100%, però una stagione senza di lui è come Belen senza una tetta. Bella eh, però manca qualcosa.
La serie A italiana sta scoprendo la realtà Brindisi di Bucchi, e sta apprezzando una stoica Cantù. Come vede il prosieguo della stagione e quale potrebbe essere la rivelazione della seconda fase del campionato? Ci sono possibilità che Milano arrivi in fondo anche in Eurolega?
Il campionato italiano ormai è spaccato in due, da una parte Milano, dall’altra le altre. Milano è da sola per risorse, roster, potenziale che non sempre significa trofei. Infatti tra le “altre” si stanno distinguendo squadre che lavorano bene, hanno un grande bacino e voglia di emergere come Brindisi. Cantù ha un grande allenatore e una squadra piena di italiani, meglio di così… Alla fine credo che comunque vincerà Milano. Le top 16 di Eurolega sono la cosa che preferisco guardare in questo momento. Milano è in un girone tosto, ma qualcuna delle grandi (vedi Olympiacos e Fenerbache) sta balbettando. Arrivare nei quarti sarebbe già un grandissimo risultato. Per le final four secondo me deve ancora aspettare un anno.
Il mondo Nba è un universo meraviglioso e a tratti inesplorato: ragazzoni fuori controllo, perennemente sconnessi con la realtà. Tra presente e passato chi tra i devianti è il suo preferito?
Troppo facile: passato Rodman, presente McGee. Ma nel mezzo ci sono una serie di personaggi strepitosi che colorano da sempre il “magico” mondo della Nba. McGee sostanzialmente è il peluche che tutti i bambini vorrebbero in camera. Credo che una vacanza con lui possa valere il 50% della mia vita.
Tra i tanti giocatori oggetto di divertente caricatura della pagina qual è il più “personaggio”?
Il personaggio dei personaggi è senza dubbio Pozzecco. Nessuno tra i giocatori attuali ha il suo carisma, la sua simpatia e la sua pazzia. E grazie a Dio ora fa l’allenatore e ce lo gusteremo ancora per molto. Il giocatore più personaggio italiano credo sia Datome. Lui però è un “personaggio” diverso dal solito dato che ha grande cultura, ama leggere e parla un po’ di tutto, oltre ovviamente a moltiplicare i pani ed i pesci.
[foto: ironic.my-basket.it]