Alle 10 il ministro Nunzia De Girolamo ha iniziato il suo intervento in risposta all’interrogazione del Pd sulla vicenda della Asl di Benevento. Accanto a lei sedevano il vicepremier Angelino Alfano e il ministro Gaetano Quagliariello, mentre era assente il premier Enrico Letta.
Asl di Benevento
“Vengo con determinazione a spiegare i motivi per cui mai e poi mai ho abusato del mio ruolo di deputato e mai ho violato la Costituzione. Il mio riserbo dei primi giorni era dettato dal rispetto per il lavoro magistratura. Mai e poi mai il mio nome è coinvolto nella truffa alla Asl di Benevento, che riguarda altre persone, una delle quali ha costruito un dossier contro di me frutto di un complotto ai miei danni. Se mi pento per espressioni colorite usate in un contesto privato, non mi pento di aver aiutato gente che chiedeva ad alta voce maggiore assistenza sanitaria. Non esiste nessun direttorio politico-partitico sull’Asl di Benevento. Per quanto riguarda l’appalto del 118 pago lo scotto di aver dato risposte alle pressioni sociali dei lavoratori: sarebbe stato sufficiente scorrere la rassegna stampa dell’epoca per avere contezza che nel luglio 2012 erano in atto diverse proteste dei lavoratori, che rivendicavano retribuzioni non pagate da parte della Sanità. L’unico modo per scongiurare l’interruzione del servizio e per evitare l’esasperazione dei lavoratori era intervenire. Non ho mai sponsorizzato nessun incarico, nello specifico nella Asl di Benevento, e in generale in nessuna struttura della sanità pubblica”.
Favori agli amici
“In una terra devastata dalla camorra, dalle ruberie e dalla convivenza con i clan da parte di anime belle che oggi si indignano per le parolacce di un ministro, desta scandalo che un deputato abbia chiesto informazioni sul bar dello zio. Semplici informazioni, nessuna pressione: il dirigente dell’ospedale Fatebenefratelli, che è privato, ha detto di non aver avuto pressioni da me. Mi è stato chiesto, anche da persone autorevoli, di intervenire per amici, mogli, compagni fratelli. Non posso negare che mi sia stato da più parti richiesto di intervenire per far avere incarichi nelle strutture sanitarie: ho sempre detto no. E forse oggi mi fanno pagare anche questo. Non ho mai fatto alcuna telefonata per annullare sanzioni, e mai mi sono interessata alla vicenda delle mozzarelle di Benevento”.
Le riunioni in casa
“Per quanto riguarda le riunioni che si sono svolte in casa, soffrivo di una particolare patologia post partum che mi impediva spostamenti e come parlamentare della zona esercitavo il diritto e dovere di segnalare questioni e trovare soluzioni”.
Pisapia, l’accusatore
“Il signor Pisapia già un mese prima delle riunioni in questioni, aveva autonomamente assunto dei provvedimenti di proroghe di servizi. Costui è venuto in casa mia munito di registratore, già consapevole di aver fatto le proroghe, per provocare una discussione e poter poi usare quelle registrazioni per le sue attività delinquenziali”.
Chiusura
“Voglio che mia figlia nei prossimi anni possa andare a testa alta e sapere che sua madre mai e poi mai ha abusato del suo ruolo di deputato e mai e poi mai ha calpestato la bandiera cui si inchina ogni mattina quando entra nel suo ufficio. Respingo con tutte le forze che ho in corpo anche il semplice sospetto che io abbia agito illecitamente, rivendico la difesa della mia persona e invito a riflettere su quanto avvenuto e a non confondere mai vittime e carnefici. Sono stata vilipesa ed esposta alla pubblica gogna, violata negli affetti familiari e si è arrivati addirittura alla esegesi della parolaccia sulla bocca di una donna, quasi fosse cosa diversa da quella pronunciata da un uomo”.
Solo i deputati di Ncd hanno applaudito De Girolamo, al termine del suo intervento nell’Aula della Camera. Nessun battimano si è levato dal altri gruppi. Neanche il marito di De Girolamo, Francesco Boccia, ha battuto le mani, ma le ha tenute, giunte, sotto il mento con lo sguardo fisso verso il centro dell’Emiciclo.
Esaurito l’esame nell’aula della Camera le interpellanze che la riguardavano, De Girolamo si è diretta ai banchi di Ncd dove ha abbracciato tutti i colleghi di gruppo presenti. Il marito, invece, ha subito lasciato l’emiciclo da una delle porte posteriori.
Mentre Ncd e Forza Italia puntano sulla teoria del complotto, il Pd non ha ancora espresso una posizione ufficiale, al di là di quella personale di Renzi, che ha invocato lo stile della Idem differente da quello della Cancellieri e della De Girolamo. Scelta civica ne chiede le dimissioni. L’esito della mozione di sfiducia presentato dai 5 stelle nei confronti del ministro De Girolamo è sempre più incerto.