I robot invadono Milano tra cinema e fantascienza

Fino al 6 febbraio, presso Spazio Oberdan e MIC (Museo Interattivo del Cinema di Milano), sarà valorizzata l’esposizione di “Wunderkammer. Arte, Natura, Meraviglia ieri e oggi”, una rassegna cinematografica nata dalla collaborazione della Fondazione Cineteca Italiana con il Museo Poldi Pezzoli e con Gallerie d’Italia Piazza Scala.

Wunderkammer, in italiano camera delle meraviglie, è un’espressione tedesca usata per indicare particolari ambienti in cui, dal XVI secolo al XVIII secolo, i collezionisti erano soliti conservare raccolte di oggetti straordinari per le loro caratteristiche intrinseche ed estrinseche. Il cinema è di per sé una Wunderkammer, una camera, una scatola delle meraviglie che proietta spettacoli, divertimento, cultura e che spesse volte nutre dell’immaginario fantascientifico della modernità. Quest’anno la Cineteca di Milano ha scelto di interpretare due anime della Wunderkammer, una che si orienta nel fantastico e sconfina nella magia, l’altra legata all’aspetto più meccanico, a quell’orwelliana visione del rapporto uomo-macchina che riproduce la meraviglia del ricreare la realtà la cui massima espressione è l’automa.

Spazio Oberdan trasmette il filone del “Meraviglioso al Cinema”. Esso è composto da vari film tra cui spiccano Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il Diavolo del maestro Terry Gilliam e il più recente Mood Indigo – La schiuma dei giorni di Michel Gondry. Il MIC subisce invece il “Fascino degli Automi” e vede alternarsi capolavori come Metropolis di Fritz Lang, il cult movie Blade Runner di Ridley Scott, Hugo Cabret di Martin Scorsese, L’uomo bicentenario di Chris Columbus e Il mondo dei robot di Michael Crichton.

Per tutta la durata della rassegna è eccezionalmente esposto presso il MIC l’automa presente nel film La migliore offerta di Giuseppe Tornatore, pellicola che inaugura il programma e che ben rappresenta il tema. Così in uno spazio medio-piccolo, attraverso la microelettronica, è possibile varcare il confine tra arte e vita, tra verità e artificio e tra vero e falso vivendo un’esperienza cognitiva, emotiva e ludica unica. In questo contesto ben si inserisce il pluripremiato capolavoro di Tornatore, la meravigliosa riproduzione dell’automa che dovrà, insieme ai personaggi, fare i conti con il rapporto tra la realtà e la sua riproduzione.

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