Arriva Robi, il primo robot fai da te di casa De Agostini

Chi dice che la compagnia non si possa costruire, deve ricredersi: la casa modenese De Agostini, saluta Robi, il primo robot da compagnia. Ispirato alla cultura pop nipponica, il piccolo amico elettronico deve le sue sembianze a Tomotaka Takahashi, ritenuto un vero e proprio genio nel settore.

Proprio in Giappone, infatti, la De Agostini sviluppa circa il 35% del suo bussiness. Qui le famiglie corse ad acquistare in libreria le uscite settimanali contenenti le componenti del robot sono quasi centomila, contro le venticinquemila italiane.

Nella progettazione ho cercato di concentrarmi sulla comunicazione e sulle emozioni: credo che sarà il capostipite del robot del futuro“, spiega nella presentazione il creatore giapponese Takahashi. Il piccolo Robi, trenta centimetri di altezza per un chilo di peso, è in grado di camminare e ballare, ma anche di interagire con poche frasi chiave.

Un progetto ambizioso per la società italiana, che, secondo i calcoli, frutterà circa 430 milioni di euro, espandendolo ad altri Stati europei e alla Cina. “E’ un mix unico di tecnologia, design ed emozioni“, così lo descrive Alessandro Belloni, amministratore delegato della De Agostini. Un mix per cui la spesa totale sostenuta da ogni famiglia a fine collezione, sarà di 1.400 euro.

Cosa non si fa per costruire dei rapporti.

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