Gennaio sorride al cinema. Il numero dei biglietti staccati nei primi dieci giorni dell’anno nuovo segna il +35%, rispetto al 2013, e la distribuzione inizia finalmente a sfornare i titoli più attesi della stagione. Per i grandi protagonisti ai prossimi Oscar dovremmo aspettare almeno una settimana, ma è previsto già da questo weekend l’arrivo in sala di Nebraskadi Alexander Payne: premiato a Cannes, potrebbe conquistarsi qualche nomination all’Oscar (anche se dai Globes è uscito a mani vuote). Il film, girato in bianco e nero, è un autentico road movie che tra dramma e ironia racconta il folle e improbabile viaggio di un anziano (interpretato dal grande Bruce Dern, 76 anni) col debole per la bottiglia e con problemi di memoria, dal Montana al Nebraska, in compagnia di un figlio da cui si è da tempo allontanato.
L’acclamato regista di Blade Runner e de Il Gladiatore, Ridley Scott, torna in sala con The Counselor – Il Procuratore, crime-thriller dal cast stellare (Michael Fassbender, Brad Pitt, Cameron Diaz, Javier Bardem e Penelope Cruz) che racconta la parabola verso l’inferno di un rispettabile e ambizioso avvocato che attratto dai “soldi facili” si getta nel business della droga, finendo invischiato in una spirale fuori controllo di drammatiche conseguenze.
La furia telecinetica di Carrie White ritorna sul grande schermo nel film che omaggia il cult di Brian De Palma; in realtà il film di Kimberly Pierce, Lo sguardo di Satana – Carrie, più che un remake è di fatto un “nuovo” adattamento del celeberrimo racconto di Stephen King, da cui è tratto anche l’horror degli anni ’70. Carrie (Chloë Grace Moretz) è un’adolescente complessata, tormentata dai compagni di scuola e con una madre fanatica religiosa (Julianne Moore), che fa di tutto per emarginarla dai suoi coetanei. Quando la giovane scopre di possedere un violento e terrificante potere sovrannaturale, decide di attuare la sua atroce vendetta. Segnalato erroneamente in uscita la scorsa settimana, arriva invece oggi nelle sale italiane C’era una volta in America, melodramma di James Grey con Marion Cotillard, Joaquin Phoenix e Jeremy Renner protagonisti di un triangolo amoroso ambientato nella New York degli anni ’20.
Il titolo non lascia spazio a dubbi sul genere a cui appartiene Angry Games – La ragazza con l’uccello di fuoco, una parodia “all’americana”, in stile Scary Movies, che si prende gioco dei recenti blockbuster di maggior successo. Il primo della lista è ovviamente Hunger Games, ma ci sono anche Sherlock Holmes, I mercenari, Harry Potter, The Avengers e tanti altri. La protagonista è l’ingenua Kantmiss Evershot, convinta dalla sorella a gareggiare, al suo posto, negli Starving Games: in palio per il vincitore dei giochi ci sono un vecchio prosciutto, un buono per un panino e un sottaceto mangiucchiato.
Due i titoli in sala in rappresentanza del cinema italiano, entrambi all’insegna di storie impegnate. Roberto Faenza in Anita B. torna con una storia che racconta il difficile cammino di ritorno alla vita di una giovane ungherese sopravvissuta ad Auschwitz, tra la speranza di un futuro migliore e un passato ingombrante che è difficile lasciarsi alle spalle; La mia classe di Daniele Gaglianone è un interessante esempio di mockumentary made in Italy nato da un incidente di percorso. L’idea iniziale era quella di raccontare le dinamiche interne di una classe “vera” di studenti extracomunitari che vogliono imparare l’italiano e del loro maestro (finto), unico attore professionista sul set (Valerio Mastandrea); ma poi è diventato qualcosa di diverso. Colpa dei mancati permessi di soggiorno degli allievi, un inconveniente reale risolto brillantemente facendolo diventare parte integrante della storia, come se fosse accaduto durante le riprese di un film di cui tutti sono attori.
L’ultimo titolo in uscita, The Unknown Known, arriva dagli Stati Uniti ed è un documentario. Un botta e risposta di quasi due ore tra Errol Morris e Donald Rumsfeld, l’ex segretario della difesa statunitense, braccio destro di George W. Bush e principale artefice della guerra in Iraq e Afghanistan, che fa luce sui punti più controversi della la sua carriera politica, a partire dal ruolo dell’amministrazione Nixon fino alle sue dimissioni dopo l’insuccesso in Iraq.