Sci Alpino: gli azzurri dominano la prova di Wengen. Moelgg sempre al top

A tre settimane dalla cerimonia inaugurale delle XXII Olimpiadi Invernali, edizione targata Russia, a Sochi, arrivano ottimi segnali dagli azzurri delle discipline tecniche dello Sci: nella prova sul tracciato della discesa di Wengen, il migliore è stato Heel, seguito da Fill. A completare il podio, il francese Johan Clarey. Poi il nostro Christof Innerhofer. Positivo anche il rientro post-infortunio della giovane promessa Dominik Paris, che senza forzare ha chiuso con un crono di 2’44”52, sulla pista più lunga del circuito di Coppa del Mondo: 4422m.

Prova esaltante dunque per gli azzurri a Wengen, ben tre nei primi quattro. Questi i tempi dei migliori: Werner Heel ha fermato il cronometro sul miglior tempo in 2’39″04 e Peter Fill, secondo a 30 centesimi dal compagno di squadra. Clarey a 44 centesimi da Heel e poi al quarto posto Christof Innerhofer con 63 centesimi di ritardo.

Nei 30 c’è anche Silvano Varettoni che fa registrare il 26° tempo con 2″98 di ritardo. 40° Mattia Casse, 59° Dominik Paris, che ha accusato un forte mal di schiena e 67° Siegmar Klotz. Non ha preso il via Matteo Marsaglia, ancora prudente dopo la botta rimediata la scorsa settimana in allenamento a Gressoney. Marsaglia, si è consultato con lo staff e ha deciso di saltare l’intero week-end di gare in Svizzera per proseguire con le terapie di recupero, ed è già rientrato in Italia.

Per quanto concerne le possibilità di medaglia per la spedizione azzurra in Russia, un rendimento costante è stato, risultati alla mano, quello del finanziere altoatesino, Manfred Moelgg, ottimo terzo all’Epifania nello slalom speciale di Bormio. Ad Adelboden ha sfiorato il podio; uno standard di rendimento molto alto per Moelgg, sia nel tra le porte larghe che nei rapid gates: da ormai dieci anni, il finanziere di San Vigilio di Marebbe ha dimostrato la sua grande regolarità con ben 41 piazzamenti nei primi cinque conseguiti in gare di Coppa del Mondo, più ancora delle tre medaglie iridate.

Senza voler fare improprie pressioni, l’Italia potrebbe avere già in casa il suo erede: Roberto Nani, venticinque anni compiuti a dicembre, è in decisa crescita e in gigante ha colto il terzo piazzamento stagionale nella top ten; in slalom è ancora penalizzato da numeri di partenza decisamente alti, ma come ha dimostrato ai campionati nazionali non gli mancano certo le qualità.

Ad oggi, l’Italia occupa l’11° posto nel medagliere complessivo delle rassegne olimpiche invernali, con 37 ori, 32 argenti e 37 bronzi. A Sochi si potrà arricchire il bottino, per entrare tra le migliori dieci nazioni di sempre.

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