Federmoda Italia può finalmente riflettere su dati positivi. Secondo le prime cifre pervenute, le vendite nei negozi di moda sulla base di un monitoraggio fra gli associati, registrano un segnale positivo e in crescita rispetto all’anno scorso: +3%. Una sorpresa, qualcosa di davvero inaspettato e che potrebbe essere sintomo di un cambiamento di stile sia delle vendite che degli acquisti.
Gli italiani infatti dimostrano in media di aver aumentato il loro capitale a disposizione per questo periodo dell’anno: da uno scontrino di 102 euro del 2013, si è passati ai 113 euro.
Ogni anno durante i saldi gli analisti fanno studi approfonditi, metodici, quasi chirurgici ritraendo il compratore medio. Quest’anno forse, dopo anni, il compratore medio stupisce e lo fa in un periodo non glorioso per le sue finanze. Segnale sicuramente positivo e che forse potrebbe indicare anche una strategia di risparmio. Se poi si analizza la situazione dal punto di vista dei negozianti allora le speranze crescono. Si perché l’indagine che ha prodotto questi dati non riguarda solo le grandi città o i marchi più prestigiosi. Al contrario si basa sui migliori risultati dei Comuni turistici, dei centri urbani e delle vie commerciali ma anche delle meno confortanti vendite dei comuni più piccoli e periferici.
Gli italiani dimostrano di scegliere la qualità ma cercando sempre il prezzo più competitivo e accessibile. Il 48,6% dei negozianti è soddisfatto per i propri guadagni rispetto al 2013, mentre il 32,3% si dichiara insoddisfatto, ammettendo un calo delle vendite mentre il 19,1% dichiara stabilità nelle vendite. Ciò significa che presi i dati e rielaborati, si può riscontrare che un buon 67,7% ha qualcosa di positivo da dichiarare, stabilità o aumento che sia. Ecco perché quel segno più davanti al tre accende le speranze.
Il presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente di Confcommercio Renato Borghi ha così dichiarato: “Non mi pare vero di commentare finalmente una buona notizia, da qualche anno, il dettaglio moda, tra i settori più penalizzati, non vedeva il segno più davanti, neppure con i saldi“. Non ci si può entusiasmare, ma è certo che i dati parlano di un cambiamento in corso: “L’esito positivo dei numerosi questionari che stiamo raccogliendo in questi primi giorni di vendite, ci fa sperare in una tanto auspicata inversione di tendenza. Inversione che trova, tra l’altro conferma nell’incremento ad inizio gennaio di 7 punti percentuali del sentimento, cioè della fiducia degli italiani, rispetto a quanto rilevato a dicembre 2013“.