Spesso nelle cronache estere e, anche se raramente, italiane, viene raccontato dell’attacco di uno squalo a un bagnante sulla spiaggia. Tante le teorie che si sono susseguite sul perché questi pesci assassini attacchino anche gli uomini, anche se probabilmente è il sangue e l’istinto killer ad accentuare gli attacchi e i morsi dei pescecani sull’uomo.
Emilio Barillaro, fotografo di Gioiosa Ionica, si è chiesto come un essere umano appaiano agli occhi di uno squalo ed ha messo i suoi scatti in una raccolta. Le foto che possiamo vedere nello slideshow sono inquietanti e significative: sono venti scatti che mostrano come agli occhi dei predatori degli abissi l’uomo è semplicemente uno spuntino.
Il progetto è stato presentato durante i Leica Photographers Award 2013 arrivando tra i finalisti su oltre cento partecipanti. Il lavoro del giovane meridionale ha colpito molto i fotografi di tutto il mondo, tanto da essere comparso su molte riviste specializzate del settore.
Le foto dell’autore sono in bianco e nero ed utilizzano la tecnica definita street, cioè la mancata messa in posa dei soggetti e la totale spontaneità degli scatti. Non si vedono i volti perché ad essere potenziali vittime potrebbe essere chiunque. Basta la noncuranza umana, come dar da mangiare agli squali o nuotare in zone altamente rischiose, a rendere una vacanza o una nuotata estiva nell’ultimo giorno della propria vita.
La mostra sarà inaugurata a Roma il 18 gennaio nel nuovo padiglione artistico, Visiva – La città dell’immagine. A curare l’esposizione, MaraM, nota artista performativa e da sempre dietro le quinte delle Biennali in Italia ed Europa.