“Parlare di rimpasto è roba da prima Repubblica. Vi prego: parliamo di cose concrete“. Così Matteo Renzi su Twitter ieri sera, subito dopo aver incontrato Napolitano al Quirinale.
Il segretario democratico ha parlato per circa un’ora con il capo dello Stato, prima di fare ritorno nella sede del Pd in largo del Nazareno. Il colloquio, chiarisce una nota dell’ufficio stampa presidenziale, ha visto “uno scambio di idee su prospettive, confronto e iter per la riforma della legge elettorale e per le riforme istituzionali, in attesa della sentenza della Consulta sulla legge elettorale“.
Agenda sempre fitta di impegni quella renziana: come ogni martedì il sindaco di Firenze oggi farà visita a una scuola media del capoluogo toscano, quindi si sposterà a Palazzo Vecchio per adempiere ai suoi compiti amministrativi. Domani sera sarà di nuovo a Roma dove vedrà i senatori democratici. Possibile che nel fine settimana ci sia un nuovo faccia a faccia con il premier Letta.
Nonostante il no di Renzi al rimpasto, questa resta al momento l’ipotesi più probabile. Le ultime indiscrezioni dicono che potrebbe addirittura esserci un Letta-bis, e dunque un rinnovamento profondo dell’esecutivo, nei nomi come nei programmi. Lo scenario è molto cambiato rispetto a un anno fa: Berlusconi è all’opposizione, Alfano e i suoi hanno un ruolo importante ma comunque minoritario. Soprattutto il Pd ha voltato pagina e non è più disposto a dare il suo appoggio incondizionato al governo. Letta andrà avanti se farà le riforme che il partito, e il Paese, gli chiedono.
Da parte sua il Presidente del Consiglio, in visita di Stato in Messico, si è detto ottimista per il futuro: “Il 2014 è per noi un anno fondamentale, il primo anno che non si apre con un’emergenza finanziaria e si parla di opportunità di riforme e crescita. Dobbiamo e possiamo superare i ritardi del passato“. E ha promesso che nel semestre italiano di presidenza Ue “daremo un impulso tutto basato sulla crescita“, perchè “la sfida delle democrazie di oggi è una rappresentanza del voto che dia risultati efficaci“.
Intanto dopo il piano per il Lavoro elaborato dal Pd e la controproposta del Ncd, arriva anche il Jobs Act della Lega, presentato dal segretario Matteo Salvini. “Non si può rilanciare il lavoro se non si ridiscutono tutti i folli vincoli europei e se non si affronta il tema Europa e euro. Chiunque parli di rilancio dell’occupazione senza citare queste cose mente e sa di mentire alla gente” ha attaccato Salvini. Secondo il leghista le misure promosse dal Carroccio, a differenza di quelle studiate dagli altri partiti, “sono molto concrete e hanno delle coperture finanziarie“. Tra queste sarebbe compreso anche un nuovo tipo di contratto a tempo indeterminato, fondato sulla flex security.
Parlare di rimpasto è roba da prima repubblica #chenoia Vi prego: parliamo di #coseconcrete
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 13 Gennaio 2014