Si potrebbe riassumere come uno di quei casi in cui l’allievo supera il maestro: l’aeroporto di Bergamo Orio al Serio, considerato per anni lo scalo di riserva di Linate e Malpensa, ha superato quest’ultimo come numero di voli low cost.
Nove anni fa era nato come il fratello piccolo e, volendo dirla tutta anche un po’ sfigato. Sta di fatto che ora Orio, anzi l’aeroporto di Bergamo “Il Caravaggio” ha sorpreso tutti e ha iniziato una scalata incredibile contro gli altri aeroporti, conquistandosi una fetta importante di traffico nel nord Italia. La strategia è stata estremamente semplice: puntare tutto sul low cost. E in un periodo come i nove anni passati dall’apertura del Caravaggio a oggi la strategia non poteva non funzionare, visto che sono state proprio le compagnie aeree a basso prezzo a guadagnare sempre più passeggeri sottraendoli alle troppo costose compagnie di bandiera.
Orio è quindi diventato l’aeroporto con il maggior numero di voli low cost in tutto il Paese (9 voli su 10), specializzandosi in una categoria che era richiesta in maniera sempre più forte e si è rivelata la più redditizia nel settore.
Altro fronte su cui Orio gioca vincendo è l’appartenenza ed il servizio al territorio: i bergamaschi che utilizzano l’aeroporto sono il 65% sul totale dell’utenza, e non c’è da stupirsi visto che in 10 minuti si arriva dal centro della città al ceck-in. Ma Orio non appartiene solo a Bergamo, visto che dista da Milano più o meno quanto Malpensa, e diventa a tutti gli effetti aeroporto del capoluogo lombardo. Dal comune di Bergamo arrivano in più i dati sul turismo, aumentato in città del 14%, giustamente attribuito ad un aeroporto in città che funziona e anche bene.
Anche sul traffico Orio vince su tutti: è l’unico aeroporto della zona a non aver perso traffico, e non prendendo come termini di confronto Brescia e Verona -due aeroporti che ormai da anni alla canna del gas ci sono proprio abbracciati- ma Malpensa e Linate, che hanno perso rispettivamente il 3,5% e il 2,7% di passeggeri, proprio mentre lo scalo bergamasco li vedeva aumentare del 5.6% dal 2011.
Il 2014 sarà l’anno dei grandi lavori, sostiene Miro Radici presidente di SACBO (gestore dell’aeroporto insieme a SEA), l’aeroporto verrà ampliato, sarà rifatta la pista e lo scalo verrà adattato a quanto richiesto da un evento attrattivo come Expo, la seconda grande prova di Orio dopo l’affermazione commerciale in un panorama dove già operavano i big meneghini.
Il low cost è allora diventato il padrone indiscusso dei trasporti aerei europei, tanto da rendere quasi possibile il sorpasso storico di Bergamo su Linate che è quasi avvenuto ad ottobre dell’anno scorso e, in ogni caso tale da far diventare Il Caravaggio il quarto aeroporto del Paese, dopo Fiumicino Malpensa e Linate. Per dirla come un noto politico: in Italia c’è crisi ma gli aerei (o gli aeroporti?) sono pieni.