La Gazzetta per guadagnare con le scommesse, l’ultima trovata di Rcs

La notizia ha dell’incredibile: secondo quanto si apprende dal sito ufficiale della Gazzetta dello Sport questa mattina, Rcs, l’editore del giornale, starebbe pensando di ripianare i debiti del gruppo dando vita ad una società di scommesse sportive che avrebbe il marchio GdS come principale partner.

Il primo giornale sportivo italiano con 300mila copie medie vendute al giorno e 108 anni di onorata storia, vedrebbe dunque in poco tempo stuprata e sporcata la sua prestigiosa storia con un’operazione, che non solo solleverebbe non pochi interrogativi sul piano etico, giuridico e deontologico, ma che affosserebbe per sempre la credibilità della testata e dei propri giornalisti. L’idea sarebbe quella dell’amministratore delegato Pietro Scott Jovane, ex di Microsoft Italia, che per risollevare l’ azienda, gravata da 963 milioni di debiti, dopo la sciagurate acquisizione del gruppo multimediale spagnolo Recoletos, avrebbe pensato di creare una società ad hoc (il nome di Gazza Bet sarebbe tra i più papabili) per acquisire un’apposita licenza dallo Stato e poi darla in gestione a un operatore di provata esperienza nel settore.

L’assemblea dei redattori, allertata dal pericolo, convocata ieri in maniera straordinaria ha proclamato lo stato d’agitazione, in attesa di un confronto con l’editore sia per la questione tagli, sia per far chiarezza sulle strategie future. Riportiamo qua integralmente il comunicato ufficiale del Comitato di Redazione:

Cari lettori, il 2 gennaio, per la prima volta nella storia di questo giornale, i giornalisti della Gazzetta dello Sport hanno cominciato un periodo di cassa integrazione a rotazione, in accordo col piano anti-crisi sottoscritto con l’editore al Ministero del Lavoro, che prevede l’uscita di 19 colleghi nei prossimi due anni. Esattamente una settimana dopo, il Cdr della Gazzetta è stato convocato dall’azienda per la comunicazione di nuove misure di tagli (decisione presa nonostante i conti della testata siano rimasti in attivo anche nel 2013), che saranno attuate per far fronte all’enorme debito contratto da RCS MediaGroup con le banche, in seguito ai gravi errori di gestione commessi dai diversi management nel passato.

Tagli che, ancora una volta, mettono in pericolo la qualità del nostro lavoro e non tutelano voi lettori. La parte più dolorosa riguarda l’annunciata chiusura dell’edizione Campania, dopo 25 anni di profondo radicamento nel territorio. L’editore ha poi manifestato l’intenzione di dare il via a una nuova partnership nel settore delle scommesse sportive, associandole direttamente al marchio Gazzetta: un’operazione che solleva molti interrogativi sul piano etico, giuridico e deontologico, rischiando di compromettere seriamente la storia e il prestigio di questo giornale e la credibilità e l’autorevolezza dei suoi giornalisti. Operazione, peraltro, che non ci è stata illustrata nei dettagli ma che ci è stata presentata come unica alternativa ad ulteriori, dolorosi tagli di costi. Secondo fonti molto attendibili, peraltro, sarebbe già in fase di definizione.

A questo punto ci chiediamo se siano solo queste le modalità scelte per rilanciare il sistema Gazzetta, peraltro nel momento in cui all’orizzonte c’è anche il lancio del nuovo sito Gazzetta.it, sul quale pesano l’assenza di investimenti e di progetti concreti.

In attesa di chiarimenti e rassicurazioni sul futuro della Gazzetta dello Sport, l’assemblea dei redattori convocata ieri in maniera straordinaria ha proclamato lo stato d’agitazione e chiama Rcs e il suo management a un confronto serrato sul futuro del giornale, le scelte, le strategie che oggi indicano la sola strada dei tagli. Una via inaccettabile perché sinora ha soltanto diminuito i posti di lavoro e perché irrispettosa della storia del giornale e della passione straordinaria dei suoi lettori, prime vittime di una gestione quantomeno miope dei valori dello sport e del giornale“.

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