“Nirvana: Punk to the people” è la mostra fotografica dedicata ai vent’anni trascorsi dall’uscita dell’album “In Utero”, 1993, che ha segnato la grande ascesa verso il successo del gruppo statunitense
In onore di questo anniversario, e della prematura scomparsa di Curt Cobain che risale al 1994, la galleria “ONO Arte Contemporanea” di Bologna, ha accolto una mostra di sessanta fotografie in via Santa Margherita, 10.
A rendere fortemente suggestiva la mostra le cinquanta fotografie di Charles Peterson, tra i più stimati fotografi musicali americani, che ha seguito i Nirvana fin dai primi esordi.
Le fotografie che risalgono ai primi anni musicali della band mostrano un lato spensierato e divertito di giovani spensierati innamorati della musica.
Gli anni della maturità musicale della band sono, invece, stati immortalati da Commodore Ballroom: le sue fotografie ritraggono un gruppo meno curato nell’aspetto esteriore, complice l’abbigliamento trasandato e i capelli lunghi che designano un aspetto che rimanda alla noncuranza dell’ epoca.
Dagli scatti di Kirt Weddle è possibile rivivere il successo di Nevermind, l’album che ha fatto sì che i Nirvana passassero alla storia del Punk.
Non mancano le foto rappresentative del vissuto distruttivo dei singoli componenti firmate da Kevin Mazur, proprie dell’epoca in cui, soprattutto in America, iniziavano a farsi largo sentimenti di rabbia e abbandono sociale nei confronti dell’epoca della globalizzazione.
La famiglia, l’intimità del dietro le quinte dopo un esibizione. La mostra di Bologna dà la possibilità di rivivere il percorso di una band che ha fatto storia: i Nirvana non rappresentano nel mondo del Pop unicamente la band che ha lasciato il segno, bensì la fotografia della società che stava cambiando.
[Credit Photo: tg24.sky.it]