Ha davvero dell’incredibile la storia che è arrivata nella giornata di ieri direttamente dal Sud America, e nello specifico dal Paraguay, dove il terzino sinistro dell’Olimpia Asuncion Sebastian Ariosa si è visto recapitare un telegramma dalla propria società in cui vi era riportato che, a causa del tumore ai polmoni (contro cui combatte da sei mesi) che lo rende impossibilitato a svolgere attività agonistica, il suo rapporto di lavoro con il club è terminato.
Queste sono le sue prime parole di sconforto rilasciate dal ventottenne sudamericano ai media paraguayani: “Sono stato licenziato con un telegramma, mi hanno abbandonato nel momento del bisogno. Sono a pezzi, stanno prendendo a calci una persona già stesa a terra. E’ triste trattare un uomo in questo modo, soprattutto perchè ora sono senza uno stipendio (bloccatogli già lo scorso ottobre) con cui pagarmi le cure. Dopo la malattia un’altra mazzata che non ci voleva”.
Approdato all’Olimpia Asuncion nel 2011 dal Defensor Sporting (ovvero la squadra da cui l’Inter acquistò l’estate scorsa Diego Laxalt, tanto per intenderci), il malcapitato uruguayano, all’inizio della scorsa estate, ha iniziato ad accusare forti fitte al petto e tosse insanguinata, ed i successivi test medici hanno evidenziato la presenza di un tumore nella zona toracica.
Da allora il ragazzo di Montevideo si è sottoposto già a due interventi chirurgici, oltre ad aver iniziato un ciclo di chemioterapie che terminerà il mese prossimo. Al termine di esse verranno fatti ulteriori accertamenti e soltanto se questi avranno esiti positivi il calciatore potrà tornare a calcare i campi di calcio.
Ora, comunque, il suo pensiero è sicuramente quello di riuscire a vincere la gara più difficile della sua vita, così come sta succedendo contemporaneamente a Francesco Acerbi del Sassuolo, anche se l’ex milanista, a differenza del suo collega, potrà contare su una dirigenza che di certo non lo lascerà solo in questo difficile periodo della sua vita.