Si tratta di un crocevia tra la break dance, l’urban dance e l’hip pop. L’iD si definisce “spettacolo circense“, anche se il termine ben si discosta dall’immagine più diffusa del circo con i suoi clown chiassosi, i domatori di tigri, i cavallerizzi virtuosi e i giocolieri funambolici. A breve in arrivo anche in Italia, lo spettacolo che meglio intreccia le discipline dell’arte contemporanea, presentate sui palcoscenici di tutto il mondo.
Scritto e diretto da Jeannot Painchaud con scenografie di Robert Massicotte, lo show propone una rassegna di numeri che tratta stili di danza tutti diversi tra loro, e che, tra volteggi, salti mortali e risate, indurranno lo spettatore a rivivere l’immaginario del circo, seppure sotto altri schemi.
Niente a che vedere quindi con buffi giocolieri e clown goffi e impacciati, anzi. Saranno dei e veri e propri ballerini professionisti ad inscenare lo spettacolo, tutti facenti parte della compagnia canadese del Cirque Éloize che lo porteranno in scena dal 9 al 12 gennaio al Teatro degli Arcimboldi di Milano e dal 15 al 19 gennaio al Teatro Rossetti di Trieste. (Ad oggi il Cirque Éloize ha effettuato quasi 4000 performance in oltre 400 città e 34 paesi. Inoltre ha recentemente conquistato Brodway con lo spettacolo Rain, in cartellone nei principali teatri dal 2007, oltre ad aver preso parte ad alcuni tra i più prestigiosi festival internazionali).
In arrivo l”iD’, un “circo” di ballerini di break dance, urban dance e hip pop
Parola d’ordine: divertimento. Così come in uno spettacolo circense, l’idea sarà quella di divertire lo spettatore e impressionarlo. Questo il concetto dell’iD, mirare alla spettacolarizzazione interdisciplinare in una dimensione “altra”, innovativa.
Sono sedici gli artisti che formano la compagnia, ballerini che si esibiranno in dodici differenti discipline circensi mescolate alla cultura urbana. La scenografia è stata infatti ideata partendo proprio da quest’ultimo immaginario, presentato da graffiti art, sci-fi e fumetti tra le strade di una convulsa metropoli odierna, e opportunamente supportata da una colonna sonora piena di suoni e rumori della scena underground.
Un appuntamento da non perdere, dunque, per i cultori della danza e non solo, che permetterà di assistere ad un’innovazione unica nel suo genere grazie ad un significativo approccio a quell'”arte totale” di cui tanto si parlava nei decenni addietro e per cui oggi, il Cirque Eloize ne presenterà un crocevia tra arte circense, musica, danza e teatro.