Il mattatore, nonché figlio d’arte, Christian De Sica, va in scena con un musical intitolato Cinecittà. Il nome così come lo spettacolo, sono un omaggio agli studi cinematografici che per fama sono secondi solo ad Hollywood. La sinossi ufficiale dello spettacolo inizia intrigando lo spettatore con la domanda:“Come si chiamano gli studi cinematografici in Francia? E in Inghilterra? E in Germania? Se escludiamo gli addetti ai lavori e i diretti interessati, nessuno lo sa. Oltre ad “Hollywood”, l’unico altro termine conosciuto universalmente è “Cinecittà” “.
E possiamo dire senza alcun dubbio che il nostro Christan De Sica è cresciuto al suo interno, all’interno di un luogo il cui nome evoca il fascino e la magia di un cinema d’autore, come quello di suo padre Vittorio: Cinecittà.
Quegli studi che oggi rischiano di essere chiusi ma che hanno ospitato la Storia del Cinema italiano e mondiale, ed ancora oggi i suoi teatri vivono di ormai purtroppo pochi film, ma molte trasmissioni televisive, si pensi ai programmi di Santoro o quelli della De Filippi.
Classe 1951, Christian è oggi anche al cinema con il cinepanettone Colpi di Fortuna, ma ha deciso di interpretare questo ruolo che gli è così calzante nel musical e dichiara così all’agenzia ANSA : ”Cinecittà sarà molto probabilmente il mio ultimo musical. Non ho più l’età per fare queste cose”.
La motivazione più dettagliata la possiamo andare a ricercare nelle parole che lo stesso Christian De Sica aveva rilasciato qualche mese fa al quotidiano La Repubblica nella quale spiegò: “Uno spettacolo fa bene a tutti, specie a chi lo interpreta. Nella mia vita ho fatto due musical e ho lasciato la luce accesa in platea per vedere le facce degli spettatori e capire se si divertivano. Mi piace recitare nel salotto di casa si figuri davanti a 4-5 mila persone. Ho 62 anni, se non lo faccio adesso…Sono realista, per uno spettacolo così devi avere una salute di ferro. Tutti gli amici mi dicono: sei matto, chi te lo fa fare?”.
Il musical Cinecittà propone un viaggio tra teatro e cinema, condotto da Christian De Sica, una guida d’eccellenza, uno di quelli che ci ha vissuto e che ricorda ancora la sua prima volta negli Studi con il papà che girava “Il Generale Della Rovere”, quando era ancora un bambino che rimase estasiato dalla bellezza di Sandra Milo.