Arrivano i saldi. E l’Adoc stila il decalogo per lo shopping sicuro

Finalmente sono arrivati,i tanto attesi saldi della stagione invernale. Ad eccezione di Basilicata e Campania, in cui sono iniziati il 2 gennaio, in tutte le altre regioni il via agli sconti di stagione è fissato per oggi, 4 gennaio.

Ecco il calendario regione per regione dei saldi invernali 2014:
Abruzzo: 4 gennaio per 60 giorni
Basilicata: 2 gennaio – 2 marzo
Calabria: 4 gennaio per 60 giorni
Campania: 2 gennaio per 60 giorni
Emilia Romagna: 4 gennaio per 60 giorni
Friuli: 4 gennaio – 31 marzo
Lazio: 4 gennaio – 14 febbraio
Liguria: 4 gennaio – 17 febbraio
Lombardia: 4 gennaio per 60 giorni
Marche: 4 gennaio – 1 marzo
Molise: 4 gennaio per 60 giorni
Piemonte: 4 gennaio per 8 settimane
Puglia: 4 gennaio – 28 febbraio
Sardegna: 4 gennaio – 4 marzo
Sicilia: 4 gennaio – 15 marzo
Toscana: 4 gennaio per 60 giorni
Trentino: Determinato liberamente dai commercianti
Umbria: 4 gennaio per 60 giorni
Valle d’Aosta: 4 gennaio – 31 marzo
Veneto: 4 gennaio – 28 febbraio

Secondo Confcommercio, ogni famiglia quest’anno spenderà 340 euro per l’acquisto di vestiti, calzature e accessori, per un valore complessivo di 5,4 miliardi di euro, pari al 18% del fatturato annuo del settore. Secondo l’Adoc, l’associazione dei consumatori, il budget previsto dalle famiglie per la spesa a saldo ammonta in media sui 130 euro, il 15% in meno del 2013. I saldi saranno più convenienti rispetto agli ultimi dieci anni e sarà anche l’occasione per recuperare il calo di vendite di Natale e per invertire la situazione negativa per i consumi.

È stato un Natale di crisi e i saldi ne risentono – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – l’abbigliamento di media e bassa qualità, così come quello sportivo, subiranno una forte decrescita, con stime intorno al 20% in meno di acquisti rispetto allo scorso anno. Questo perché la presenza di outlet e, soprattutto, la diffusione degli acquisti via web, dove è possibile usufruire di sconti continui durante tutto l’anno, rende il periodo di saldi meno appetibile rispetto al passato. Mentre l’abbigliamento di alta qualità riesce a tenere botta, anche grazia all’aumento di turisti stranieri in caccia di affari.

I commercianti devono puntare sulla qualità dei prodotti, sulla correttezza e sincerità delle offerte, poichè è necessario recuperare il rapporto di fiducia tra i commercianti e la clientela.

saldi

Per essere sicuri di fare ottimi acquisti, sfruttando al meglio gli sconti senza il rischio di fregature, l’Adoc ha stilato un decalogo di consigli.

1) Conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono sostituire. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso, anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Ma la grande novità è che non c’è più bisogno, come stabilito dall’art. 1495 del cod. civ., di denunziare “i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta”. Il D.lgs n. 24/2002 ha stabilito, infatti, che il consumatore deve denunciare “al venditore il difetto di conformità entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto”.

2)Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Occorre stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.

3) Bisogna confrontare: è importante non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti, ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Si eviterà così di “mangiarsi le mani”. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi.

4) Avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: in questo modo si sarà meno influenzabili dal negoziante e si correrà meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Occorre diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.

5) Diffidare degli sconti superiori al 50%: sconto molto elevati spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsati. Un commerciante non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.

6) Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia: è bene rivolgersi al negoziante di fiducia, o acquistare merce della quale si conoscono già il prezzo o la qualità, in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

7) Negozi e vetrine: è bene ricordare che sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto “in modo chiaro e ben leggibile” (Dlg n. 114/98). Bisogna sempre controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidare quindi delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere la merce.

8) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9) Pagamenti: nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito (o bancomat), il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

10) Fregature: se si crede di avere preso una fregatura, ci si può rivolgere all’Adoc oppure all’Ufficio Comunale per il commercio o ai Vigili Urbani.

Buono shopping a tutti.

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