Ci sono calciatori il cui valore è destinato a far discutere la moltitudine di opinionisti legati al mondo del calcio, giudizi mai uniformi e pareri totalmente discordanti.
Uno di questi giocatori è sicuramente “Il Pitbull“, Edgar Davids.
Nella moltitudine di controversie che hanno caratterizzato la carriera del centrocampista olandese, vi è però da alcuni giorni un punto fermo e definito: Edgar Davids lascia il calcio giocato.
il Pitbull, che ricopriva il doppio ruolo di giocatore e allenatore del Barnet, squadra militante nella Conference Premier, quinta divisione inglese, ha rimediato nella partita persa 1-2 contro il Salisbury City la terza espulsione stagionale al fronte delle sole otto presenze. L’ennesimo provvedimento arbitrale nei suoi confronti ha portato così Edgar a dichiarare: “Lascio il calcio giocato. Gli arbitri mi hanno preso di mira, d’ora in poi sarò solo l’allenatore del Barnet. Lo faccio per tutelare la società“.
Un addio al calcio giocato polemico, fino alla fine in linea con il personaggio unico che Davids ha saputo rappresentare nel panorama calcistico europeo.
Una carriera davvero particolare e piena di aneddoti che meritano senza dubbio una menzione.
Nato in Suriname, ex colonia olandese, decide sin da subito di vestire la maglia degli “orange“, nazionale sicuramente più competitiva per la quale, tra il 1994 ed il 2005, scenderà in campo ben 74 volte, realizzando sei reti. Cacciato e richiamato da uno dei suoi allenatori più importanti, Guus Hiddink e sospeso per 4 mesi dalla Fifa a causa dell’utilizzo del nandrolone lascia la nazionale olandese nel 2005.
Non pago di emozioni e battaglie quattro anni dopo sceglie di giocare per il Suriname, nazionale chiaramente minore con la quale però disputerà tre misere presenze in gare non ufficiali.
Non meno controverso e articolato il percorso di sostenuto da Davids con le squadre di club. A fine carriera infatti saranno ben otto le squadre girate dal centrocampista olandese.
L’esordio tra i professionisti avviene nelle file dell’Ajax, squadra con la quale vince tre campionati e una Champions League incantando, da protagonista, mezza Europa. Il primo team a muoversi è il Milan che riesce a tesserarlo a parametro zero sfruttando un cavillo burocratico. La parentesi rossonera non è però molto fortunata e Davids passa tra lo stupore generale alla Juventus.
Con la Vecchia Signora le soddisfazioni sono immediate ed Edgar, per la grinta ed il cuore espressi sul campo, diventa subito un idolo dei tifosi bianconeri. Nonostante i tanti trofei vinti (3 campionati e diverse coppe nazionali) i dissidi con l’ex Dg Luciano Moggi lo spingono al Barcellona prima e all’Inter poi. Il ritorno a Milano, sponda nerazzurra, non è nuovamente fortunato viste le sole 14 presenze senza una sola rete e l’immediato passaggio al Tottenham ne è la prova.
Scatta così la scintilla con il calcio inglese, un tipo di football in linea con il carattere esuberante e duro di Davids che, tolta la stagione del ritorno all’Ajax e due stagioni di pausa, si stabilirà in Inghilterra per proseguire la sua carriera pazzesca prima con il Crystal Palace e poi con il Barnet, squadra in cui ricopriva fino a qualche giorno fa il doppio ruolo.
Nonostante la categoria non così elevata tuttavia il Pitbull ha continuato nel corso degli anni a far parlare di sé, soprattutto per episodi spiacevoli come la gomitata a Stephen Wrigh e altre squalifiche.
Numerosi anche gli episodi fuori dal campo come le testimonianze che lo raccontavano a giocare a calcio con gli homeless di Torino insieme ad un certo Zinedine Zidane, i maltrattamenti alla moglie e le denunce per molestie poi ritirate o cadute.
Come dimenticare poi l’uso degli occhiali arancioni, a seguito di un glaucoma all’occhio o le numerose pubblicità in cui Edgar si rivelava straordinario protagonista delle gare di freestyle, facendo impazzire i ragazzini o addirittura la stella assegnatagli da Andrea Agnelli nelle 50 glorie bianconere, dietro la richiesta dei tifosi juventini.
In questi giorni tuttavia, per amore del Barnet, Davids ha deciso di dir basta e di mettere la parola fine ad una carriera incredibile, controversa ma sicuramente unica. Il mondo del calcio giocato perde così un eccentrico protagonista che, siamo sicuri, continuerà a dare spettacolo anche lontano dal rettangolo verde, per la gioia di tutti i fans del “Pitbull” che in questi giorni ha deciso di andare in pensione, forse.