Continua la lotta per sopravvivere di Michael Schumacher. Il pilota tedesco, in stato di incoscienza ormai da 4 giorni in seguito alla rovinosa caduta mentre sciava fuori pista nel comprensorio di Mèribel, in Francia, viene mantenuto in coma artificiale dai medici dell’ospedale di Grenoble che lo hanno in cura. La prognosi resta, dunque, riservata e il campione di Kerpen continua a combattere tra la vita e la morte. Accanto a lui restano, in costante veglia, la moglie Corinna e i figli Gina Maria e Mick, il quale stava sciando con il padre al momento dell’incidente.
Dopo essere stato sottoposto la scorsa notte ad una seconda operazione chirurgica, con lo scopo di ridurre la pressione intercranica, il 7 volte campione del mondo di Formula 1 (che compirà proprio domani 45 anni) ha trascorso una notte tranquilla. La mancanza di sviluppi negativi circa la sua situazione, insieme al fatto che oggi non è stato diramato alcun bollettino medico, devono essere letti come segnali positivi: secondo i neurochirurghi che lo hanno in cura, infatti, il mantenimento della attuali condizioni per i prossimi giorni non può che aumentare le probabilità di sopravvivenza di Schumi.
Se non è possibile dare notizie certe circa le possibilità di sopravvivenza del pilota tedesco, a maggior ragione i medici francesi non si sbilanciano circa gli eventuali danni che potrebbe aver subito il cervello: il trauma cranico è stato fortissimo e l’ematoma che ne è sorto potrebbe aver causato lesioni cerebrali che, allo stato attuale, è impossibile valutare.
Nel frattempo cominciano a trapelare alcuni particolari sull’incidente. Secondo Sabine Kehm, portavoce e manager dell’ex pilota tedesco, Schumi stava sciando assieme ad una comitiva di persona quando la figlia di un suo amico è caduta. Mentre si accingeva a soccorrerla, nel tratto di neve fresca che separa le piste “Biche” e “Mauduit”, con lo sci urtava una roccia che lo scaraventava a sua volta contro un’altra pietra che sporgeva, causando il violento impatto. Il pilota tedesco, sciatore molto esperto e che in quel momento indossava anche il casco, pare non andasse ad alta velocità. Una serie di sfortunate circostanze, dunque, hanno causato l’impatto.
Rispetto a quanto si era detto all’inizio, la situazione è apparsa grave sin da subito, tanto che attorno al luogo dell’incidente si era creato un capannello di persone ed è stato evidente come fosse necessario l’immediato intervento dell’eliambulanza. Si moltiplicano, intanto, foto e video dei momenti immediatamente successivi all’impatto: dalle immagini della zona interessata dall’impatto è possibile notare come, tra la neve fresca, in quel tratto sporgano alcuni spuntoni di roccia che rendono pericolosissimo praticare lo sci in quel luogo.
L’aiuto alla bambina, la roccia che lo sbalza in avanti, l’impatto violento con un’altra roccia: circostanze davvero sfortunate hanno portato Schumacher a combattere per la propria vita, lui che del rischio ne ha fatto la ragione portante della sua esistenza. Fatalità: non c’è altra parola che meglio rende l’idea quando, dopo aver speso 20 anni correndo oltre i 300 km/h su una Formula 1, rischi di perdere vita in un modo così banale ed inaspettato.