E anche oggi Silvio Berlusconi ha dato una lezione di comunicazione politica ad alleati ed avversari. Un’intervista sul TG5 in cui si afferma il solito ritornello: “Serve la maggioranza assoluta in Parlamento per cambiare l’assetto istituzionale del Paese, che è ingovernabile. Il miglior sistema elettorale è quello bipolare, sul modello Usa. I piccoli partiti non mi hanno mai consentito di varare le grandi riforme che servono all’Italia. Forza Italia resta l’unico baluardo per fermare le nuove tasse della sinistra”, questo il sunto dell’ennesimo servizio sull’ammiraglia Mediaset.
Da quando è stato dichiarato decaduto, il Cavaliere senza privilegi politici ha ritrovato lo spirito del ’94. Mancano solo gli spot televisivi, ma solo perché la normativa vigente lo proibisce, altrimenti con molta probabilità tornerebbero anche quelli. Per il resto c’è tutto: dai Club Forza Italia ai Club Forza Silvio; le interviste su giornali, radio e tv di proprietà e non solo; volti nuovi (naturalmente fotogenici) scelti attraverso casting in piena regola; clima da redde rationem con l’obiettivo dichiarato di generare la paura dei “comunisti” al potere e dei magistrati politicizzati. Per questo occorre che l’italiano “impari a votare bene”, evitando di “disperdere i voti sui piccoli partiti” e concentrandosi, invece, “sui maggiori”.
Lo scopo è continuare a cavalcare l’opinione pubblica, stanca e provata da anni di crisi economica, in modo da accelerare il nuovo ricorso alle urne per decretare la fine dell’attuale Legislatura dopo poco più di un anno. E poco importa se, per via della condanna Mediaset, non potrà essere Silvio a capeggiare la coalizione. Il cognome Berlusconi non può essere vietato nel simbolo e poi si può sempre convincere Marina e Barbara a scendere in campo sulle orme del padre.
Potrà suscitare ilarità, ma nella strategia comunicativa di Berlusconi nulla è a caso e anche la fidanzata, Francesca Pascale, e soprattutto le fotografie – oltre alla pagina Facebook – con Dudù, fanno parte a pieno titolo di questo quadro pre-elettorale. In fondo, sono tantissimi gli italiani che amano i cani. E allora non stupiamoci se nelle prossime settimane, Dudù potrà essere al centro dell’agone politico e la sua immagine sfruttata ancora più di oggi.
E Matteo Renzi gongola sperando che il Cavaliere possa regalargli le urne entro pochi mesi, con il segretario Democrat che potrà sempre dire che non è stata colpa sua. Renzi, però, dovrebbe ricordarsi anche della gioiosa macchina da guerra di occhettiana memoria. Non andò bene. A “Matteo il giovane” non resta che sperare che Giambattista Vico e la sua teoria sui “corsi e ricorsi storici” non si ripeta. Del resto, esistono pur sempre le eccezioni.