Smartphone alla guida, la droga del terzo millennio

“Un messaggio a volte accorcia la vita”, è questo lo slogan con il quale l’Asap, “Associazione sostenitori Polstada”, ha lanciato la sua campagna di sensibilizzazione verso le migliaia di automobilisti che ogni giorno circolano per le strade di tutta Italia.

Utilizzare lo smartphone alla guida rappresenta ormai il “sistema di distrazione di massa” che più si è diffuso negli ultimi anni. Una pratica diffusa sopratutto tra i più giovani, grazie alla dilagante popolarità dei social network e dei sistemi di messaggistica istantanea, tra i quali WhatsApp, con i suoi 400 milioni di utenti, rappresenta sicuramente il più popolare. La suoneria, che ci avvisa quando arriva un messaggio, è diventata quasi un “segnale ipnotico” al quale è difficile non dare ascolto, ma anche un grave pericolo per l’incolumità di chi si trova sulle strade.

Uno studio effettuato dal “Choen Children Medical Centre di New York” ha dimostrato come mandare un sms mentre si guida causi più incidenti che mettersi al volante in stato di leggera ebbrezza. Può sembrare qualcosa di assurdo ma invece è proprio così, infatti i risultati della ricerca hanno decretato che inviare un messaggio al volante provoca ogni anno, negli USA, la morte di oltre 3 mila giovani ed il ferimento di più di 300 mila, un numero inferiore a quello delle vittime per guida in stato di ebbrezza. Nell’analisi di questi dati bisogna certamente tener conto del fatto che sono molti di più i ragazzi che utilizzano uno smartphone di quelli che bevono in modo esagerato ma i risultati rappresentano comunque, in egual modo, un campanello d’allarme.

Secondo un monitoraggio, condotto dall’Asap proprio in questi giorni, il 12,4% degli automobilisti italiani fa uso del cellulare mentre sta guidando. La ricerca ha inoltre dimostrato come la cattiva abitudine sia egualmente diffusa in tutto il nostro Paese, da Torino a Palermo, dove la percentuale dei trasgressori sale fino al 14%; il “bollino nero” spetta però alle città di Verona e Forlì, dove i “telefonisti” sfiorano addirittura il 16%.

L’indagine è stata condotta su un totale di circa 32 mila automobilisti che hanno circolato sulle strade d’Italia nelle fasce orarie di maggiore traffico. Di questi, sono stati quattromila i guidatori colti in flagrante di cui il 75% è risultato appartenere al sesso maschile. Grazie allo studio è emerso anche che gli italiani sono soliti mandare sms sopratutto durante la sosta al semaforo rosso.

Una piccola consolazione può derivare dal fatto che l’Italia non è la nazione con più trasgressori nel campo della sicurezza stradale legata all’utilizzo degli smartphone, ma anzi, spostandoci oltreoceano, la percentuale sale vertiginosamente: negli Stati Uniti, secondo quanto emerso dall’analisi del “Centres for Disease Control and Prevention”, la guida disattenta rappresenta un problema ben più grave, con il 69% della popolazione che utilizza il telefonino mentre circola con la propria auto. Per quanto riguarda invece il resto d’Europa i dati sono sicuramente meno allarmanti: nel Regno Unito abbiamo il 21% di “telefonisti” mentre il record negativo è detenuto dal, Portogallo, con il 59%.

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