La ventottenne filologa milanese Paola Maria Farina ha pubblicato recentemente un volume dal titolo La rivista Linus: un caso editoriale lungo quasi mezzo secolo, opera vincitrice del Premio Bibliographica 2012. Il volume parla della storia del mensile italiano di fumetti Linus, che vide la sua prima pubblicazione nel lontano aprile 1965 per opera di Giovanni Gandini. Il nome della rivista, come si sa, deriva da Linus van Pelt, uno dei protagonisti dei Peanuts di Charles Schulz.
Il libro di Maria Paola Farina parte dalla storia del nome «Linus, partner e antagonista di Charlie Brown, è un personaggio pieno di fantasia (anche grafica: disegna nell’aria!), è simpatico e ha un nome facile da dire e da ricordare», fino a raggiungere i tempi moderni che racchiudono cinquant’anni di lavoro. Si parla degli esordi con Gandini, del grande successo ottenuto sin da subito (30.000 copie vendute nei primi tempi), dell’evoluzione innovativa con Oreste Del Buono e con la casa editrice Rizzoli e della grande passione per il fumetto e l’impegno civile.
Oltre ai Peanuts, la rivista Linus ha contenuto opere grafiche provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti, basti pensare a Corto Maltese, Calvin & Hobbes, Dick Tracy, Dilbert o Doonesbury; le opere satiriche di Jules Feiffer, Valentina di Guido Crepax, le opere di Andrea Pazienza e Kako di Flora Graiff. Linus si è anche impegnata in discussioni sulle condizioni politiche e sociali nel corso degli anni, ospitando celebri autori della scena contemporanea italiana, come Stefano Benni, Alessandro Baricco, Pier Vittorio Tondelli e Michele Serra.