La fine di un anno segna sempre un momento importante nel mondo dello sport. Chi ha vinto ha il privilegio e l’orgoglio di potersi guardare indietro e vedere tutti gli avversari alle spalle, con la forza di chi sa che per 365 giorni potrà osservare tutti dall’alto in basso. Chi ha perso non vede l’ora di rimettersi in gioco per cercare di colmare il gap, guidato da una sete di rivincita che è tipica della competizione. La Formula 1 non fa certo eccezione, con Vettel che per il quarto anno consecutivo festeggerà il 31 dicembre con il titolo mondiale in tasca, e gli altri a chiedere che il 2014 sia l’anno della riscossa. Una cosa certamente resterà negli annali, ovvero i numeri che questa straordinaria stagione ha regalato ai suoi tifosi.
Una stagione da record per Vettel, che si avvicina a passi velocissimi verso il mito di questo sport, che con i suoi 4 titoli e le 14 vittorie (di cui 9 consecutive dal Belgio in poi, record di Schumacher superato) ha ucciso senza pietà il campionato. Ma sono altri numeri a dare il segno del dominio del pilota tedesco: basti pensare che il campione del mondo è stato in testa per 684 giri. Il dato è impressionante se si pensa che tutti gli altri messi insieme hanno sommato 447 giri al comando di un Gran Premio. A questi si aggiungono due “Grand Slams” (pole position, vittoria, giro veloce e leader in ogni giro della gara), che suggellano una stagione da sogno per Vettel e la Red Bull.
Entra a suo modo nella storia anche Fernando Alonso: il ferrarista somma, al termine di questa stagione, 1606 punti ottenuti in carriera, superando il mito Schumacher, vecchio primatista in questa statistica, “vittima” di un sistema di assegnazione di punti diverso (il 7 volte campione ha corso gran parte della carriera quando la vittoria valeva ancora 10 punti).
Anno negativo in casa McLaren: nessun podio raggiunto da Button e Perez nel 2013, un risultato che a Woking non si vedeva dal 1980. Un dato certamente allarmante per la scuderia inglese che festeggiava quest’anno il 50° anno di attività in Formula 1. Se vogliamo, però, un motivo per sorridere c’è: le Frecce d’Argento si sono sempre classificate al termine di ogni Gran Premio, completando oltre il 99% dei giri: un’affidabilità che non potrà che essere punto di partenza per Button e Magnussen nel 2014. Lo stesso Button è diventato il pilota inglese più longevo nella Formula 1, che ha corso in Brasile il 247esimo Gran Premio superando in questa speciale classifica David Coultard.
Capitolo cifre tonde: la Force India ha raggiunto in Canada il traguardo dei 100 Gran Premi; 100 anche i Gran Premi corsi in Formula 1 da Adrian Sutil. Infine la Williams che, in quella che è stata forse la peggior stagione della sua storia, festeggia i 600 Gran Premi.
Per quanto riguarda i Pit Stop, come sempre il Circus ha prodotto numeri impressionanti: sono stati effettuati 951 pit stop, per una media di circa 2,3 soste a gara per ciascun pilota. Tutto ciò, unito all’utilizzo in prova, ha portato all’uso di 23300 pneumatici, di cui 2400 da bagnato (segno di una stagione particolarmente secca). Tutti questi pneumatici, alcuni dei quali hanno effettuato solo pochi giri, saranno riciclati, per la gioia di chi ama l’ambiente.
Tanti numeri, dunque, per un mondo che fa di essi la base per portare al top le prestazioni di macchina e piloti. Numeri che tutti staranno studiando, analizzando, spulciando a fondo per raggiungere l’unico numero che conta veramente, quello che contraddistinguerà il migliore alla fine della prossima stagione,il numero del Campione del Mondo: il numero 1.