Chi mastica calcio continua a chiedersi cosa ci faccia il signor Andrea Caracciolo in serie B. Una punta d’altri tempi, di quelle forti fisicamente, abilissime di testa, capaci di sobbarcarsi l’intero peso di un reparto. Andrea Caracciolo risponderà sempre che Brescia è il suo scudetto, la palma di miglior marcatore della storia delle rondinelle (meglio di Baggio e Hubner) il suo pallone d’oro. Non si nasce a caso Aironi, per Brescia qualcosa di più di un semplice soprannome, un’investitura ormai, una vera e propria istituzione. Dopo l’area monumentale del Foro Romano ed il complesso monastico di Santa Giulia, entrambi già beni dell’Unesco, a Brescia chiedono di lui.
E’ stato un dicembre esplosivo quello del centravanti di Milano: quattro vittorie di fila e cinque centri, tutti decisivi, tre in una volta sola nel pirotecnico derby contro il Varese. Dodici in tutto in campionato, tredici in stagione considerando pure il gol di agosto in Coppa contro il Teramo. Di sinistro, di destro, persino in rovesciata come nell’ultimo turno di Castellammare. Numeri da big, nessuno come Caracciolo in B. Lui nella serie cadetta è tornato nel 2008, per una scelta di cuore, per riabbracciare quel magico sapore di identità lombarda fuggita ai Galli, passata per i Romani, e resistita pure agli austriaci nei giorni di gloria del Risorgimento italiano.
Caracciolo lo stivale l’ha girato in lungo e in largo, fino in Sicilia, a Palermo. Dove non ha inciso per quello strano vizio di non lasciare troppo il segno via da casa. Non sarà certo un caso se a Brescia è tornato ben tre volte: nel 2003 dopo il prestito a Perugia, nel 2008 dopo la prima esperienza a Genova, sponda Samp, all’ombra di Cassano, e infine nel 2012 dopo una stagione interlocutoria a metà fra Genoa e Novara, appena in tempo per purgare l’Inter con la maglia dei piemontesi nel suo ultimo, almeno fin qui, blitz di prestigio in massima serie.
Dove può volare ancora Caracciolo? Sempre al Brescia, magari in Serie A. Sui suoi gol, sulla sua quarta giovinezza, poggiano le speranze attuali delle rondinelle, ora ad un punto dai play-off ad una giornata dal termine del 2013. Un’ultima occasione dunque, quella di domani al Rigamonti contro il Trapani, per aprire ancora le ali e ribadirlo ad alta voce. Che Caracciolo ha segnato, l’orgoglio di una città.
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