Quanti ricordi di fronte a quelle vetrine piene zeppe di merendine e cioccolate, utili per rifocillarsi dopo un’ora di lezione pesantissima, una conferenza noiosa, una mattinata storta. Da gennaio anche il piacere della pausa caffè verrà intaccato dalla crisi e dai rincari. Con il ritorno alla vita da ufficio o scuola, la sorpresa amara sarà quella degli aumenti, che arriveranno fino al 6%.
L’origine dei rincari sta nella Legge di Stabilità e in un emendamento che entrerà in vigore dal primo gennaio. Ad annunciarlo è stata Confida-Confcommercio. L’aumento è dovuto all’adeguamento dell’Iva dal 4 al 10%. Il presidente di Confida, Lucio Pinetti, ha così commentato la notizia: “Questa modifica apre uno spiraglio che consente di fugare molte delle problematiche che si sarebbero potute creare per le oltre mille imprese del vending. Con questo emendamento, si fa finalmente chiarezza perché la norma garantisce equità e giustizia ed eviterà così eventuali contenziosi con i contratti stipulati entro il 31 dicembre di quest’anno dalle aziende, già pesantemente colpite dai costi (40 milioni di euro, ndr) per l’approntamento dei distributori automatici e per i 100 milioni sottratti al settore per finanziare il decreto Ecobonus“.
Anche per le Poste si prevedono cambiamenti: l’Agcom ha dato l’ok agli aumenti graduali delle tariffe per lettere e raccomandate, che così, entro il 2016, costeranno rispettivamente fino a 95 cent (attualmente sono 70 cent) e a 5,40 euro (dai 3,6 euro attuali).
Cattive notizie probabilmente in arrivo anceh per gli automobilisti. Secondo il Codacons proprio negli ultimi giorni dell’anno il costo della benzina potrebbe salire. Le avvisaglie si riscontrerebbero negli aumenti riscontrati in questi giorni: una media di 1,796 euro al litro la verde (e punte di 1,830 euro/litro) e 1,726 euro al litro il diesel.
Con tutti questi rincari, saranno sicuramente in molti a cercare di imitare Luca e Paolo in Camera Caffè, nel tentativo di farselo pagare dai colleghi il caffè.