Divertimento, belle giocate, stadi pieni. Così vicini, ma così lontani. Perché in Premier League – e lo riconferma a tutti nel classico “Boxing Day” – si gioca un altro calcio rispetto alla nostra Serie A. Regala emozioni e prosegue come un treno uno dei tornei più avvincenti degli ultimi anni, dove anche Arsenal e Liverpool tornano a giocarsela per il titolo dopo anni bui. Dove il fattore campo “se ne frega” di esistere, perché sono ben 6 su 10 le vittorie esterne del diciottesimo turno. E quando la media-reti è di 3.5 reti a partita, non resta solo che guardare ed ammirare sbalorditi un campionato dove tutto cambia all’improvviso.
GUNNERS IN VETTA, MALE IL LIVERPOOL – L’Arsenal palleggia bene e metabolizza solo dopo lo schiaffone di Cole, rimontando con classe e riportandosi in vetta alla classifica, solitaria, e salutando il Liverpool grazie al regalo natalizio del City, che in rimonta stendono i reds. Ma andiamo per ordine. Perché il primo brivido sulla schiena lo provano i gunners, quando la ripresa è agli inizi e il West Ham, con Cole, approfitta della respinta cortissima di Szczęsny e passa in vantaggio. Ma la giornata dei portieri non è così felice, neanche dalla parte opposta del campo, dove Adrian si “produce” in una papera clamorosa dopo aver compiuto un miracolo su Ozil: Walcott si accentra, calcia centralmente e l’estremo andaluso – alla seconda da titolare – si lascia scappare il pallone dalle mani. Walcott non è contento e nonostante un fisico non eccessivamente possente, buca il portiere locale anche con un colpo di testa imprendibile. Così come imprendibile è il colpo da biliardo finale di Podolski che, in scioltezza, incrocia con il sinistro e rispedisce la squadra di Wenger nuovamente davanti a tutti.
Cade il Liverpool, che da un potenziale primato scivola addirittura al quarto posto. Davanti, nel big match di giornata, c’era il City, vera e propria macchina da reti (53 in 18 gare) dal fortino inespugnabile chiamato Ethiad dove gli uomini di Pellegrini non hanno mai lasciato neanche un punto agli avversari. La gara è in mano ai padroni di casa (traversa di Navas al 4′) ma i reds sono rapidissimi in contropiede e, se prima avevano fallito l’appuntamento con il gol per la posizione di off-side di Sterling, non falliscono l’azione successiva. Suarez disegna un tocco di prima meraviglioso per Coutinho, che salta il portiere avversario e porta avanti i suoi.
Ma è solo un fuoco di paglia, il City non demorde e dopo pochi minuti trova la via del pareggio con un colpo di testa di Kompany che si spegne nell’angolino alla sinistra di Mignolet. Il copione non varia: City pungente e dominante, Liverpool che gioca in contropiede, dove un’azione che vede solo tre tocchi rapidissimi si spegne sui guantoni di Hart. Gol sbagliato, gol subito. Su un nuovo ribaltamento di fronte, apparentemente specialità ospite, Negredo è imbeccato e beffa con un cucchiaio “sporco” un Mignolet uscito malamente dai pali. Nella ripresa i ritmi si abbassano, Suarez & Co. ci provano, ma senza successo. City infermabile in casa, scivolone Liverpool: la sentenza del “Boxing Day” è chiara, il sorpasso è cosa fatta.
TRE PUNTI SOFFERTI – Vincono anche, seppur soffrendo, Chelsea e Manchester United. I blues di Mourinho passano di misura contro lo Swansea grazie al destro morbidissimo di Eden Hazard, che trafigge Vorm e piega gli ospiti. Gli uomini dello Special One salgono al terzo posto con trentasette punti. Più difficile la pratica per lo United, ancora parecchio distante dalle zone nobili. I red devils sono costretti a recuperare un doppio svantaggio firmato nei primi minuti da Chester (4′) e Meyler (13′), che portano l’Hull sul 2-0 dopo un amen. Ma i Red Devils non mollano e già sette minuti dopo tornano in partita grazie alla zampata di Smalling, seguita dal pareggio di Rooney arrivato prima della mezz’ora. La gara, poi, viene archiviata poco dopo l’ora di gioco grazie ad un’autorete sfortunata dello stesso Chester che aveva sbloccato il match. Nel finale rosso per Valencia, ma Moyes sorride: ora è a -3 dall’Europa.
GLI ALTRI CAMPI – Tutto facile per il Newcastle, che dopo esser andato in svantaggio contro lo Stoke City (Assaidi al 29′), ne segna cinque. Apre Remy, regala il vantaggio Gouffran e chiude i conti ancora Remy. La festa continua ancora con Cabaye e il rigore di Cissè, che arrotondano il punteggio. Giornata pessima per i portieri anche sul terreno dell’Everton, dove Howard si aggiunge alla lista nera in cui sono iscritti Mignolet, Szczesny e Adrian. Il portiere, contro il fanalino di coda Sunderland, regala il pallone su una rimessa ed è costretto all’espulsione per evitare il gol, subìto poi dal collega Robles sul conseguente rigore segnato da Ki.
Succede tutto in 120” tra Tottenham e West Bromwich: sbloccano gli Spurs (non basta l’esonero di Villas Boas) con Eriksen, pareggia subito Olsson: un punto per ciascuno a White Hart Lane. Colpo esterno del Southampton che risolve la pratica Cardiff in 26′: doppietta di Rodriguez e centro di Lambert. Vittoria esterna anche per il Fulham, che passa sul campo del Norwich grazie alle reti di Kasami e Parker. Non è servito a nulla il vantaggio locale di Hooper. Chiusura con il Crystal Palace che espugna il terreno dell’Aston Villa all’ultimo respiro grazie alla rete di Gayle.