Le stampanti 3d stanno iniziando a scombussolare il mercato tecnologico, come dimostrano non solo i dati in costante crescita delle vendite, a dimostrazione del grande entusiasmo del pubblico nei confronti di questo prodotto, ma anche l’interesse delle catene specializzate nel settore. Due esempi concreti sono portati da Mediaworld, che ha inserito la prima stampante 3d nel proprio listino e da Aurora, la prima azienda ad averne messo sul mercato una versione da ufficio.
La notizia non rappresenta una novità per esperti e appassionati, che da tempo ne avevano predetto il boom e non sono stupiti che questo prodotto sia il regalo geek più ricercato di questo natale. Per la maggior parte dei “non addetti ai lavori”, invece, le stampanti 3d rappresentano ancora un enigma. Cosa siano è intuibile già dal nome: dei dispositivi in grado di produrre oggetti, più o meno complessi.
Sono chiamate in questo modo perché sono progettate attorno a una tecnologia simile a quella delle canoniche stampanti, ovvero l’utilizzo di un unico materiale (l’inchiostro per le stampanti 2d), composto da polimeri, il quale viene fuso e stratificato fino a ottenere l’aspetto desiderato per l’oggetto, che non sarà più “intrappolato” nelle due dimensioni della carta, ma sarà un vero e proprio oggetto fisico tridimensionale.
Non è comunque sufficiente avere una di queste macchine per poter produrre ciò che si vuole, sono infatti anche necessari dei file per ottenere la stampa, ovvero i modelli digitali utilizzati per la creazione dell’oggetto vero e proprio. Questi possono essere prodotti in CAD, il programma dedicato alla progettazione, non solo 3d, o attraverso particolari (e costose) apparecchiature laser. Le possibilità di reperire direttamente i codici senza doverli creare diventerà inevitabilmente realtà e a tal proposito si sta già pensando di creare un market simile a quelli utilizzati sugli smartphone per reperire le App.
Le applicazioni delle stampanti 3d sono pressoché infinite. Inizialmente erano utilizzate per la produzione di giocattoli e di piccola oggettistica, in particolare per l’arredamento (uno dei primi oggetti prodotti fu una lampada), successivamente trovarono fama nella riproduzione in tre dimensioni di persone, animali o personaggi popolari. Un vero boom quest’ultimo, con diverse aziende che offrivano la riproduzione in scala del cliente o dell’animale domestico, dietro lauto compenso.
Negli ultimi mesi il raggio di azione si è notevolmente esteso, raggiungendo altri campi oltre a quello del mero entertainment: nel settore medico le stampanti 3d stanno riscontrando molto successo, con la recente notizia della produzione di cellule retiniche e con i rumors sulla possibilità di riprodurre interi organi umani, quali fegato e pancreas. Anche in campo aerospaziale, l’utilizzo di queste macchine è parecchio diffuso, così come in quello automobilistico, architettonico e addirittura edile.
D’altronde la forza della stampante 3d è proprio la possibilità di creare le cose senza doverle più commissionare a terzi. Questo aspetto ha una duplice conseguenza: se da un lato c’è l’aspetto pratico, comodo ed eco friendly, dall’altro c’è la preoccupazione che si possano stampare oggetti illegali, il cui acquisto, nel “mondo reale”, è fortemente regolamentato. In questo senso si ricorda il recente caso della “liberator“, la prima pistola completamente funzionante prodotta con una stampante 3d. Il video del test dell’arma è stato rimosso da Youtube e i file per la creazione sono stati cancellati, a dimostrazione di quanto i grandi nomi siano attenti alla questione.
Al giorno d’oggi, in Italia, è possibile acquistare stampanti 3d principalmente attraverso l‘e-commerce. È importante ricordare che la differenza di prezzo è determinata soprattutto dal materiale utilizzato per stampare: le macchine che usano i metalli sono più care, quelle che utilizzano l’FDM (Fused Deposition Model) sono più economiche. La differenza riguarda la qualità stessa dell’oggetto finale.
Su Amazon.it è presente un solo modello, il Systems 385000 Cube, al prezzo di 1916€. Su eBay è possibile scegliere tra diversi modelli, di diverso prezzo: si va dai 3600€ del Makerbot Replicator, a macchine molto meno costose provenienti dalla Cina, sulle quali è sempre bene fare attenzione, in quanto spesso non autorizzate per il mercato europeo. Su Mediaworld, come detto, è in vendita la prima stampante 3d distribuita da una catena di elettronica, la Hamlet HP3DX100, al prezzo di 1499€. Uno dei modelli più economici è la Aurora Z601 3D Printer, acquistabile a poco più di 700€.
Un regalo quindi non proprio economico ma sicuramente di assoluta originalità, sicuramente indicato per i geek ma non solo, grazie al naturale fascino che le stampanti 3d esercitano su chiunque.