La ricerca e, di conseguenza, la medicina fanno passi da gigante in Europa, tanto da conquistare notevoli successi. Uno di questi è stato raggiunto in Francia, lo scorso 18 dicembre 2013. Al Georges Pompidou Hospital, è stato eseguito infatti, il primo trapianto di cuore artificiale del mondo.
Al paziente, affetto da insufficienza cardiaca terminale, non solo sono state evitate le precedenti e temporanee tecniche previste, ma lo si è anche reso parte della storia della medicina.
Soddisfatto si ritiene Marcello Conviti, il direttore generale di Carmat, azienda che ha inventato le valvole cardiache Carpentier-Edwards e che ha continuato a percorrere la via dell’innovazione, grazie alla bioprotesi utilizzata per il trapianto.
Costituita da quattro valvole cardiache e due ventricoli, la protesi, fatta di tessuto bovino per evitare coaguli o rigetti di sangue,simula i movimenti del nostro organo motore, sostituendolo efficientemente ed adattandosi alle attività sostenute dal paziente, il quale, senza, avrebbe avuto aspettative di vita ridottissime.
Troppo presto per pronunciarsi, a causa della ancor breve convalescenza, ma non troppo per apprezzare questa grande scoperta, che potrebbe salvare milioni di vite nel mondo.