Si dà fuoco in Piazza San Pietro, cinquantenne in fin di vita

Erano le 8.55 di ieri mattina quando un cinquantenne si è dato fuoco proprio nel centro di Piazza San Pietro. L’uomo lavorava come addetto alle pulizie presso il vicino ospedale Santo Spirito ed era sposato con una figlia; sono bastati pochi minuti perché estraesse dalla giacca una bottiglietta piena di benzina e un accendino, trasformandosi così in una vera e propria torcia umana.

Il primo a soccorrere l’uomo è stato un gesuita di passaggio, che ha subito provato ad estinguere le fiamme con il mantello e la giacca; sono poi arrivati gli uomini del Pronto Intervento Vaticano che con una coperta ignifuga e un estintore sono riusciti a domare le fiamme. L’uomo è poi passato nelle mani dei soccorritori della Croce Rossa che lo hanno trasportato d’urgenza all’ospedale Sant’Eugenio in prognosi riservata. Secondo quello che dicono i medici la situazione è davvero critica poiché l’interessato presenta ustioni di terzo grado sulla maggior parte del corpo e si spera ancora che le lesioni non riguardino organi interni.

Restano invece oscure le cause del gesto che gli inquirenti tendono a collocare nella sfera familiare, magari in una lite con la figlia, proprio perché prima di compiere il gesto l’uomo ha lasciato un biglietto con il numero telefonico di quest’ultima. Queste sono però solo supposizioni visto che le indagini continuano a procedere senza escludere nessuna strada.

Non è la prima volta che nella piazza vaticana accade un evento del genere; quindici anni fa Alfredo Ormando si diede fuoco in San Pietro, dando come giustificazione delle sue azioni il fatto che la Chiesa non dava adeguate risposte al suo essere omosessuale. Era il 13 gennaio 1998 quando il suo corpo venne liberato dalle fiamme e subito trasportato al Centro Gravi Ustionati di Roma, dove però Ormando morì poche ore dopo.

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