Mentre l’eco dei motori che si sono spenti a Interlagos si sente sempre più lontano e il semaforo verde della prima stagionale del 2014 a Melbourne appare ancora distante, gli ingegneri e i meccanici delle varie scuderie di Formula 1 nell’ombra si apprestano a preparare le vetture che affronteranno il campionato del prossimo anno. Un lavoro che senz’altro è cominciato mesi fa, come impongono le notevoli novità regolamentari volute dalla FIA, ma che ora comincia a mostrare i primi frutti. È il caso, ad esempio, del nuovo motore Ferrari, presentato ieri alla stampa a Fiorano.
Un’operazione che non aveva basi né certezze: il 2014, infatti, segnerà il ritorno dei motori turbo dopo oltre un ventennio e questa novità ha imposto un lavoro ex novo agli ingegneri. La parte più difficile è, come sempre, coniugare affidabilità e prestazioni, per questo il lavoro si è concentrato non solo sul propulsore in sé ma sull’intero apparato (tecnicamente la Power Unit) comprendendo cambio, Kers e batteria. Non è un aspetto di poco conto, se si considera che la rottura, con relativa sostituzione, di uno qualunque di questi componenti comporterà delle penalità in prova o in gara.
Il motore presentato ieri alla presenza dei vertici aziendali e di Felipe Massa (al passo d’addio con la scuderia di Maranello) è un turbo V6 con una cilindrata di 1.6 cmc. La difficoltà maggiore è stata coniugare le varie esigenze richieste dai diversi circuiti, infatti uno stesso motore dovrà affrontare Gran Premi molto diversi. Peraltro con il limite ulteriore di un massimo di 100kg di carburante per Gran Premio che, in una Formula 1 senza possibilità di rifornimento nei Pit Stop, vuol dire massimizzare prestazioni e consumi.
In tal senso vanno le dichiarazioni di Luca Marmorini, direttore della parte riguardante motori ed elettronica della Ferrari: “Non sarà la stessa cosa correre a Melbourne o a Monaco: la sfida sarà massimizzare l’efficienza tra prestazioni e consumi in vista della nuova regola sul limite di carburante a 100 Kg per Gran Premio. Sono due anni che stiamo lavorando al progetto della Power Unit e stiamo rispettando i tempi. Bisognerà stare attenti anche all’affidabiltà: sono previste nuove penalità per la rottura di altri componenti, a quelle per la trasmissione si aggiungono quelle per la batteria, il Kers, l’Ers e altro”.
Il vantaggio della Ferrari rispetto ad altre scuderie sarà, come sempre, nel fatto che sia la Power Unit che il telaio saranno costruiti in casa, con la possibilità di adattare l’uno all’altro. Questo è uno dei motivi che hanno portato alla scelta di una coppia di piloti esperti come il confermato Fernando Alonso ed il cavallo di ritorno Kimi Raikkonen. In una Formula 1 che si preannuncia ricca di incognite date le numerose novità, avere dei driver abili anche nell’aiutare il proprio team nell’allestimento di una vettura competitiva può essere un’arma in più, jolly che solo Ferrari e Mercedes si possono giocare.
MONTEZEMOLO DÀ LA PAROLA AI TIFOSI – A margine della presentazione, fanno effetto le dichiarazioni del Presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo che, nello smentire categoricamente ogni voce ad un passaggio di Alonso in McLaren, definite da lui “cavolate” (usando un eufemismo), ha voluto rendere protagonisti i tifosi dando loro la possibilità di scegliere, attraverso i social network ufficiali della Scuderia, il nome della nuova vettura. Dunque addio alle fredde sigle che hanno contraddistinto le monoposto di questi ultimi anni. Alla base di questa iniziativa il fatto che, secondo Montezemolo, la macchina non deve essere un semplice prodotto di fabbrica, ma rappresentare il sogno di milioni di persone. Quel sogno che tutti i fan del cavallino Rampante sperano si realizzi a fine stagione.