Un curriculum di tutto rispetto quello di Bartolomeo Gagliano. Dapprima in manicomio criminale per un triplice omicidio, poi scarcerato per buona condotta ma tornato a presentarsi in casa circondariale tre giorni dopo per rapina. Non contento, una volta uscito dal carcere è stato arrestato di nuovo per estorsione, reato per cui stava ancora scontando la sua pena.
Ieri Gagliano era in permesso premio ed era andato a far visita alla madre, ma a fine permesso non è più tornato in carcere. La sua ultima posizione accertata è a Genova, in quanto qualche ora prima a Savona ha puntato la pistola ad un negoziante e lo ha obbligato ad accompagnarlo a Genova con la motivazione che doveva tornare in fretta in casa circondariale. Motivazione reale, che però non è stata realizzata, visto che arrivato nel capoluogo ligure ha obbligato l’uomo a lasciargli la sua Fiat Panda e se n’è andato.
Il suo avvocato non capisce come mai abbia deciso di violare le regole del permesso e insiste nel dire che il suo assistito non è una persona pericolosa, opinione che contrasta nettamente con quella delle Forze dell’Ordine. Infatti dalla Polizia arrivano messaggi meno rincuoranti, rendendo nota la grande pericolosità del soggetto e invocando la prudenza dei cittadini.
Sono stati diramati gli identikit e collocati posti di blocco su tutte le strade liguri.
I carabinieri del Nucleo investigativo, insieme ad agenti della polizia penitenziaria, hanno visionato le immagini delle telecamere a circuito chiuso dell’ospedale di Lavagna, dove sembrava che fosse stato avvistato Gagliano. Ma dai primi riscontri somatici non si tratterebbe del serial killer. Gli accertamenti intanto continuano e durante la notte numerosi sono stati i controlli di polizia e carabinieri, anche fuori da Genova per cercare tracce e indizi che potessero in qualche modo ricondurre agli spostamenti dell’evaso.