I sistemi biologici, figli di una lunga storia di eventi e della continua trasformazione temporale, oggi studiano il regno animale e hanno scoperto la possibilità dell’esistenza di un tassello mancante nell’evoluzione degli esseri viventi.
La scienza del vivente con il suo radicato statuto epistemologico attualmente sancisce l’importanza della biologia evoluzionistica attraverso la perfetta comprensione delle dinamiche ecosistemiche e fa iniziare l’avvento del regno animale da esseri semplici come le spugne.
Attraverso uno studio pubblicato sulla rivista Science viene opinata, invece, questa canonica tradizione “scolastica” inerente ai meccanismi evolutivi del mondo faunistico.Secondo questo studio, effettuato dagli scienziati del National Human Genome Research Institute (Nhgri), gli organismi viventi primordiali sarebbero state le meduse (comb jelly o ctenofori) nate nelle acque dell’Oceano Atlantico occidentale.
“Avere i dati genomici degli ctenofori è fondamentale da un punto di vista di genomica comparativa, in quanto ci permette di determinare quali caratteristiche fisiche e strutturali erano presenti negli animali nella fase iniziale“, ha affermato Andy Baxevanis, uno degli autori dello studio e assistente direzionale per “Computational Biology” al National Institutes of Health.
Inoltre, spiega Joseph Ryan:“Con i dati del sequenziamento dell’intero genoma in mano, è ormai chiaro che i tipi di cellule che compongono i muscoli e sistema nervoso o sono stati persi in alcuni lineage animali o che, nonostante la complessità di queste cellule, si siano evoluti molto bene più volte”.