Il Benevento Calcio (Prima Divisione) ha comunicato ieri, sul proprio sito internet, la decisione di rescindere consensualmente il contratto col centrocampista Antonio Vacca, reo di aver offeso i tifosi della sua squadra tramite dei post pubblicati su un social network.
La società beneventana non poteva prendere altra scelta visti gli atteggiamenti da leader consumato, nonostante i soli 23 anni, del centrocampista e soprattutto in seguito alle risposte gratuite ai tifosi che pretendevano da un calciatore considerato “una promessa del calcio” un impegno maggiore in favore della causa giallorossa.
Tutto ha inizio domenica, quando in occasione della trasferta in pullman a Viareggio, Vacca ridicolizza la società affermando che un viaggio del genere era degno di una squadra dilettantistica. Per tutta risposta l’allenatore Carboni (prossimo all’esonero) decide di mandarlo in tribuna.
I supporters della squadra campana non ci stanno e lo “stimolano” a cambiare atteggiamento ma il centrocampista non ne vuole sapere e, anzi, a uno di essi risponde: “lo scorso anno ho preso 21mila euro di premio promozione, tu quei soldi li guadagni in 2-3 anni”. Da segnalare che la promozione è quella ottenuta col Livorno, dalla serie B alla A, per la quale Vacca contribuì poco e niente, avendo giocato solo 2 partite.
Lo scontro verbale continua sui social network, con il calciatore napoletano che, non contento delle dichiarazioni precedenti, aggiunge nei confronti dello stesso tifoso: “sei solo geloso perché vorresti essere al mio posto e prendere il mio stipendio. Invece sei costretto a lavorare dieci ore al giorno per i tuoi miseri 100 euro a settimana“.
La discussione, a quel punto, si anima e coinvolge sempre più persone ma Vacca non si tira indietro e a un altro tifoso chiede sarcasticamente quanti “Breil” avesse, visto che lui ne possiede 4, modello “Daytona”.
Il giorno dopo viene resa nota la decisione inevitabile della società, che con l’amaro in bocca chiude le porte a quel ragazzo scelto proprio dal compianto amministratore delegato giallorrosso Ciro Vigorito, il quale aveva visto in lui un talento puro.
La decisione è stata accolta favorevolmente da tutto l’ambiente, in quanto si tratta di atteggiamenti non giustificabili, a maggior ragione per un ragazzo che negli ultimi 6 anni ha collezionato appena 74 presenze senza mai essere decisivo e dimostrarsi importante per i club per cui ha indossato le maglie (Benevento, Barletta, Livorno) e che da adesso in poi sarà probabilmente etichettato come la brutta copia (calcisticamente parlando) di Mario Balotelli.
Una cosa è certa, a Benevento non si ricorderanno di lui per come giocava a pallone.