Brutte notizie per Maurizio Gasparri. Il senatore di Forza Italia, indagato per peculato, potrebbe infatti essere costretto a comparire in tribunale: avrebbe prelevato dalle casse del Pdl la somma di 600 mila euro, di cui si sarebbe servito per l’acquisto di una polizza vita. Ieri mattina gli uomini della Guardia di Finanza hanno recapitato un avviso di chiusura indagini allo studio del legale di Gasparri, Giuseppe Valentino. Una procedura che, di norma, anticipa la richiesta di rinvio a giudizio.
Stando a quanto riferito dall’Ansa, gli investigatori ritengono che il 22 marzo scorso l’ex ministro si sia appropriato di una parte dei fondi destinati al gruppo Pdl di Palazzo Madama. La cifra sarebbe poi stata impiegata per aprire una polizza a lui intestata, a beneficiare della quale, in caso di morte dell’assicurato, sarebbero stati i suoi eredi.
Gasparri avrebbe comunque restituito l’intera somma “Con due bonifici di euro 300 mila ciascuno, rispettivamente in data 20 febbraio 2013 e 12 marzo 2013, a seguito di specifiche richieste della direzione amministrativa del gruppo”, specificano i magistrati.
La Procura di Roma ha chiesto al Gip di archiviare la posizione dell’ex ministro e quella e di Gaetano Quagliariello, indagati entrambi per peculato in relazione alla gestione dei finanziamenti del gruppo Pdl al Senato nella passata legislatura. Secondo la Finanza il gruppo, tra 2010 e 2012, avrebbe speso ben due milioni e 800 mila euro. “Certamente è singolare che nell’utilizzo di contributi pubblici per siffatti importi, si sia adottata per anni una tale modalità di gestione, scarsamente rispondente ad esigenze di controllo e trasparenza”, scrivono i pm, che sottolineano anche come la normativa di allora non richiedesse rendicontazione. Nessun elemento d’illecita appropriazione, dunque. A parte quei 600 mila euro prelevati da Gasparri, che ora potrebbe essere incriminato.
Immediata la reazione del diretto interessato. “Non mi sono appropriato di nulla. Ritenevo comunque di aver chiarito agli organi competenti in maniera puntuale la vicenda relativa alla gestione dei fondi del gruppo parlamentare del Pdl al Senato” ha commentato il senatore. “L’operazione in questione”, ha precisato, “mi era stata proposta dalla banca (la Bnl del Senato, ndr) che da sempre ha i suoi uffici in Senato e tutto è stato fatto con grande trasparenza e nell’interesse del gruppo stesso. E ogni risorsa è stata utilizzata per le finalità del gruppo”.
Gasparri, nonostante tutto, si è detto sereno: “Apprendere che, nonostante gli elementi forniti, questi fatti non siano stati archiviati e anzi siano state avviate ulteriori procedure mi provoca grande turbamento e disagio, ma ho la coscienza tranquilla”.