Avevano lavorato per tre lunghi mesi, spendendo migliaia di euro per onorare il derby con la cornice che meritava: una coreografia che a detta loro avrebbe fatto il giro del mondo, come spesso è capitato per le stracittadine di Milano. Ma il comunicato emesso ieri pomeriggio dal Giudice sportivo Gianpaolo Tosel con il provvedimento di squalificare per due giornate la Curva Nord nerazzurra per i presunti cori di discriminazione territoriale di Napoli della 16.a giornata, ha mestamente vanificato tutto. Un decisione folle, che se confermata anche dopo il ricorso della società interista, arricchirebbe lo scenario attuale del nostro calcio con un altro triste capitolo. Perché un derby giocato senza il calore dei tifosi, non è derby. Il tifo organizzato nerazzurro ieri sera, ha voluto far sentire tutto il proprio disappunto attraverso un comunicato nel sito ufficiale della Nord:
Prendendo atto della continua volontà da parte della FIGC di rendersi protagonista di un vergognoso falso perbenismo sfociato nell’ennesimo provvedimento colmo di ottusità, e vedendo nuovamente calpestata la pura passione con la quale da 3 mesi i nostri ragazzi stanno preparando la cornice sugli spalti degna di una stracittadina, invitiamo tutti i ragazzi della Curva a tenersi pronti, uniti e carichi in quanto liberi cittadini… Ora e’ davvero troppo…Non staremo a guardare passivi questo teatrino!!! AVANTI GENTE!!!!!!!
Un autentico grido di battaglia che potrebbe dar vita domenica a qualche manifestazione rumorosa nei pressi dello stadio San Siro. Uno stadio San Siro che potrebbe dover fare a meno pure della Curva Sud rossonera, che attraverso le parole del suo leader storico Giancarlo Capelli, alias il Barone, ha espresso il suo totale disappunto per il provvedimento di Tosel. “E’ una vergogna, adesso ci incontreremo e vedremo cosa fare, ma non c’è derby senza tifosi” – sono state le parole del capo ultrà rossonero in un’intervista a ilveromilanista.it. Sono infatti previste per oggi le riunioni delle due Curve che decideranno indirettamente la storia del 181° derby della Madonnina di campionato.
Quella che negli ultimi anni è stata la partita della correttezza, del rispetto reciproco e della festa negli spalti, rischia di macchiarsi per le manie di protagonismo di uomo che abusa del proprio potere e per una norma giuridica senza logica, nell’ennesima triste pagina del calcio nostrano.