Splendido cigno o brutto anatroccolo? E’ questo il quesito ricorrente nella testa dei tifosi della Roma, tanto ammirati dalla sorprendente e fulminante partenza record quanto sorpresi ora dall’improvviso rallentamento della banda–Garcia che ha prodotto il misero bottino di 8 punti in 6 giornate. La verità, come sempre, è nel mezzo ma la piazza romanista, si sa, è tanto esigente quanto impaziente e può trasformarsi, nel tempo di un battito di ciglia, da dodicesimo uomo in campo a fonte di eccessiva pressione per tutto l’ambiente giallorosso.
E’ chiaro che la striscia iniziale di 10 vittorie aveva illuso un pò tutti, ed è altrettanto lapalissiano che la formazione giallorossa reduce, ricordiamolo, da una stagione deludente culminata con l’umiliazione della sconfitta in finale di Coppa Italia a maggio nel derby con la Lazio, non avrebbe potuto tenere a lungo quel ritmo. La squadra di inizio stagione era, infatti, figlia di un’incredibile intensità difensiva che l’aveva portata a subire la miseria di un gol in 10 partite disputate. Mantenere una tale intensità è tuttavia possibile solo se si ha a disposizione una rosa ampia con un ricambio di valore per ogni ruolo.
Infatti ai primi infortuni (su tutti quello di capitan Totti), Garcia ha dovuto adattare alle esigenze il suo modo di intendere calcio, disponendo uomini a ruoli non propriamente loro. Gli stop in serie di Gervinho e Borriello lo hanno, inoltre, privato di una prima punta che facesse da punto di riferimento in avanti e solo il rientro di Destro la scorsa giornata ha ridato al tecnico francese modo di riproporre il modulo che aveva incantato l’Italia e l’Europa ad inizio stagione.
Nonostante tutto non mancano i motivi per sorridere: primo fra tutti appunto il rientro degli infortunati che, piano piano, stanno tornando a disposizione di Garcia. Inoltre, ricordiamolo, è vero che la Roma è reduce dal pirotecnico 2 a 2 di San Siro col Milan, ma la solidità della retroguardia giallorossa non appare in discussione: 7 appena i gol subiti dopo 16 giornate ed un modo di intendere la fase difensiva, prima ancora che la bravura del pacchetto arretrato, che fa guardare con fiducia al futuro.
Se vogliamo guardare il pelo nell’uovo, rispetto ad un mese e mezzo fa la Roma non solo ha perso la vetta ma ha visto anche pian piano allontanarsi la Juventus. Forse è su questo punto che l’esigente tifoso romanista comincia ad esprimere i primi mugugni. Ma occorre ricordare che la Roma non è stata costruita con l’obiettivo di vincere lo scudetto e competere con la Juventus schiacciasassi di questo periodo (8 vittorie consecutive senza subire lo straccio di un gol) sarebbe stata dura per chiunque. E comunque, se vogliamo, 5 punti di distacco a metà stagione e lo scontro diretto di Gennaio alle porte permettono a Garcia e soci di guardare con ottimismo al proseguio del campionato.
Quindi, nonostante tutto, a Trigoria vi sono diversi motivi per sorridere. Se l’obiettivo dichiarato della società è il ritorno in Europa, i presupposti ci sono tutti: secondo posto solitario a 8 punti dalla Fiorentina quarta in classifica, un’identità di gioco che non è mai venuta meno ed un’intensità difensiva da far invidia a molte altre squadre italiane. Il ritorno in campo del capitano, poi, non potrà far altro che giovare ad una squadra che troppi danno per malata terminale a seguito di quello che sembra, al massimo, un raffreddore passeggero.