Un weekend di disagi quello appena trascorso per i viaggiatori da o per la Sicilia. L’Etna ha dato nuovamente spettacolo – dopo le ultime eruzioni del 16 e del 23 novembre – con un’intensa attività stromboliana che ha interessato la Sicilia orientale a partire dal 14 dicembre scorso.
L’ultimo comunicato della SAC, la società che gestisce lo scalo aeroportuale di Catania, riferisce la riapertura dell’aeroporto e la normale ripresa del traffico aereo dalle 8.30 di stamane, dopo l’interruzione dovuta alle intense emissioni di cenere vulcanica. Disagi per oltre 33 voli, tra cancellazioni e dirottamenti verso l’aeroporto di Palermo, ma spettacolo per turisti, curiosi e appassionati.
L’attività esplosiva ed effusiva del vulcano è oggi in netta diminuzione, ma fino a ieri – 16 dicembre – tanti gli obiettivi puntati sull’Etna per immortalare lo spettacolo di fuoco. L’emozione per l’energia sprigionata dal vulcano stavolta è stata accompagnata dall’apprensione degli abitanti dei comuni alle pendici del monte. Se le ultime eruzioni registrate lo scorso mese non avevano destato allarme tra la popolazione, questo weekend all’insegna di forti boati, tremori e una vivace attività eruttiva con modeste quantità di materiale piroclastico ha scosso i siciliani, incerti se restar fermi ad ammirare lo spettacolo naturale o preoccuparsi per un’attività potenzialmente pericolosa.
Nessun allarme, bensì un autorevole lamento. Il Sindaco di Catania, Enzo Bianco, alla notizia dell’interruzione del traffico aereo di ieri ha commentato: “”Francamente, non comprendo perché i voli diretti a Catania non siano stati dirottati subito su Palermo o Lamezia Terme. A volte non ci si rende conto che la Sicilia è un’isola e i collegamenti aerei sono di fondamentale importanza” – e ha concluso – “Credo che occorra riflettere attentamente sulla questione e ho intenzione di convocare per la prossima settimana una riunione con la Sac, la società che gestisce Fontanarossa, e con Enac ed Enav“.
Disappunto fondato quello del Sindaco di Catania, considerato che anche il vicino scalo di Comiso è rimasto chiuso per diverse ore e i troppi voli cancellati hanno paralizzato il trasporto aereo per un versante dell’isola che è normalmente interessato da intenso traffico. Messe da parte le polemiche e in attesa di nuove misure da attuare preventivamente in vista di future attività vulcaniche, rimangono da ammirare le immagini immortalate dagli appassionati. Un video ha raccolto in timelapse gli ultimi episodi eruttivi.
[Credits photo: Turi Caggegi]
[Credits video: Angelo Firrincieli]