Parlare di Luis Suarez non è mai semplice né banale. Su un calciatore così si potrebbero scrivere libri su libri e girare film che riscontrerebbero, ne siamo sicuri, uno straordinario successo.
Perché gli ingredienti per raccontare un’incredibile storia di calcio ci sono tutti: i goal, il razzismo, le polemiche, ancora i goal, i morsi, le squalifiche ed ancora sempre e sempre di più goal. Decisivi.
Il Liverpool sta disputando, mai come quest’anno, un campionato davvero importante, con tutte le prospettive di poter contendere fino alla fine il titolo alle altre pretendenti.
Il merito di questi grandi risultati sportivi è in gran parte attribuibile ad un attaccante di soli 26 anni, 1.81 metri per 81 chili: Luis Suarez.
Si perché con 17 reti segnate in sole 11 presenze e il primato di capocannoniere in Premier League, l’attaccante uruguaiano, alla sua miglior stagione in carriera, sta davvero conquistando i consensi di tutti gli amanti del calcio, persino dei più scettici, dubbiosi per quanto riguarda il carattere del forte attaccante sudamericano.
E’ utile specificare, i goal non erano di certo mai mancati nemmeno in passato ma erano stati accompagnati da episodi a dir poco spiacevoli che ne avevano fatto l’attaccante più odiato di tutta la Premier League.
Le polemiche erano iniziate 2 anni fa con gli insulti razzisti ad Evra che erano costate a Suarez ben 8 giornate di squalifica. La querelle era poi proseguita quando il fantasista si era rifiutato, mesi dopo, di stringere la mano al terzino francese, scatenando le ire dei media britannici.
Impossibile poi non citare l’esultanza ai danni dell’ Everton quando Suarez, dopo aver segnato, era corso tuffandosi davanti alla panchina di Moyes che l’aveva precedentemente denominato cascatore.
L’episodio più incredibile risale invece a qualche mese fa quando Il Pistolero morse il braccio di Ivanovic nel tentativo di liberarsi dall’asfissiante marcatura del difensore del Chelsea.
Un gesto incredibile che gli era valso il soprannome di “Vampiro” e che, vista la recidività dell’attaccante, gli era costato ben 10 giornate di squalifica, impedendogli così di iniziare dal principio l’attuale stagione.
Pare proprio però che l’assenza forzata abbia dato un’ulteriore motivazione a Suarez che, una volta rientrato, ha trascinato il Liverpool verso l’attuale seconda posizione in classifica a suon di goal, doppiette e addirittura uno straordinario poker ai danni del malcapitato Norwich, crollato sotto le sue prodezze.
L’ultima grande prestazione risale a ieri quando il Liverpool, trascinato da due reti di Suarez, ha schiantato per 5-0 il Tottenham.
Ciò che impressiona non solo soltanto le statistiche (sulla linea di Cr7 e Messi) ma anche la qualità delle giocate dell’attaccante ex Ajax. Reti mai banali, sempre bellissime e tutte diverse: di destro, sinistro, punizione, testa, tiri da 40 metri.
Un repertorio pazzesco di un attaccante incredibile, desiderio di mercato di tutta Europa e incubo, purtroppo per noi, di Cesare Prandelli che il 24 Giugno, ai mondiali in Brasile se lo troverà di fronte e dovrà pensare alle contromisure per fermarne o quantomeno limitarne la vena realizzativa.
Ma Luis Suarez avrà tutto il tempo per pensare al mondiale brasiliano ed è bene che resti concentrato sulla conquista della Premier League, trofeo tra i più ambiti dal mondo, di certo non impossibile da vincere quando si vivono queste stagioni di grazia.
I sogni della Kop e di tutti i tifosi del Liverpool passeranno necessariamente dai suoi talentuosi piedi e dalle sue straordinarie prestazioni.
La linea di confine che separa un immenso talento da un campione è tuttavia molto sottile e la speranza per gli amanti del calcio è che Suarez possa aver finalmente imparato la lezione e che sia finalmente pronto a vincere, da vero uomo e da protagonista, la Premier League conquistando così un posto nell’olimpo del calcio che conta.